Quella sulle molestie è solo l’ultima di tante polemiche che negli anni hanno travolto la figura contestata del teologo e studioso dell’islam Tariq Ramadan. In passato aveva già occupato la scena mediatica a causa di alcune sue dichiarazioni giudicate antisemite e, in più occasioni, i suoi convegni in Italia sono stati accompagnati da aspre critiche. Nel maggio 2017 a Bolzano era stata annullata la presentazione del suo libro a causa delle proteste: persino il sindaco della città, Renzo Caramaschi, si era rifiutato di incontrarlo. Stesse polemiche nel maggio 2016 quando è stato ospite a un convegno a Milano non senza le proteste della comunità ebraica locale.
Ora è chiamato a difendersi dalle accuse di stupro che gli rivolgono sei donne: due in Francia e quattro sue ex studentesse in Svizzera che all’epoca dei fatti erano minorenni. Martedì ha concordato con l’Università di Oxford una sospensione per poter seguire con maggiore attenzione la sua difesa.
Ramadan ha già dichiarato di essere vittima di “un complotto” e ha già denunciato per calunnia le due francesi e annunciato che avrebbe fatto lo stesso anche con le ex studentesse svizzere.
Ma chi è Tariq Ramadan? E’ nato a Ginevra, in Svizzera, nel ’62 da genitori egiziani. Sua madre era la figlia maggiore di Hasan Al Banna, il fondatore del Movimento dei Fratelli musulmani. Si specializza negli studi islamici e a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta diventa professore al Collège de Saussure, a Ginevra. Lo stesso da dove sono partite le accuse di stupro. Prosegue gli studi poi all’università egiziana del Azhar.
Rientrato in Europa, nel 2004 l’Università cattolica di Notre-Dame a South Bend, nell’Indiana, gli offre una doppia cattedra in Scienze Islamiche ma dopo pochi mesi il governo americano annulla il suo visto, senza fornire motivazioni particolari, scatenando così le proteste della comunità accademica che lo difende. Il provvedimento viene annullato solo nel 2010.
Nel 2007 ottiene un doppio incarico a Rotterdam: consulente del Comune per le questioni legate all'immigrazione e Visiting Professor all’università locale. Due anni dopo vengono sospese le due collaborazioni a causa di alcune opinioni espresse da Ramadan nel suo programma che presentava sulla tv iraniana Press Tv. Per Comune e Università quel programma, intitolato l’Islam e la vita, è inconciliabile con le sue funzioni a Rotterdam. Anche in questo caso una parte della comunità accademica si mobilita in sua difesa. Ramadan fa ricorso: perde il primo grado me nel secondo il tribunale gli dà ragione, stabilendo un risarcimento.
Nel 2009 Tariq Ramadan ottiene la cattedra di “Studi Islamici Contemporanei" all’Università di Oxford e al St Antony's College. Nel suo curriculum figurano tanti altri prestigiosi incarichi: professore al dipartimento di Scienze Islamiche all’Università del Qatar e direttore del Centro di Ricerca sulla Legislazione Islamica e l'Etica della stessa città; presidente della Rete musulmana europea (EMN) a Bruxelles e membro dell'Unione Internazionale di studiosi musulmani.
Tariq Ramadan è tanto autorevole nel modo accademico e islamico quanto criticato da entrambi i fronti. Dai non musulmani è considerato infatti un volto del doppio linguaggio che modella le proprie opinioni in base alle idee dell’ascoltatore: estremista con i musulmani, liberale con gli atei. Una parte dell’islam radicale invece lo considera volto di quell’islam moderato che lascia da parte il rigore ortodosso della tradizione. Particolarmente aspre le critiche nei suoi confronti per alcune posizioni espresse sul conflitto israelo-palestinese.
Ramadan ha sempre avuto un rapporto burrascoso anche con l’Italia dove alcuni amministratori hanno rifiutato di ospitarlo nelle proprie città perché lo ritengono un estremista anti-semita anche se diversi orientalisti italiani lo considerano uno dei pensatori islamici che potrebbero contribuire in parte importante ad avvicinare il mondo occidentale a quello islamico.