La folle retorica dei suprematisti bianchi smentita dai numeri sull'occupazione
La folle retorica dei suprematisti bianchi smentita dai numeri sull'occupazione

La folle retorica dei suprematisti bianchi smentita dai numeri sull'occupazione

Donatella Mulvoni e Manuela Cavalieri
 Le violenze e l'attentato avvenuti il 12 agosto a Charlottesville alla  manifestazione contro i militanti di estrema destra
 Le violenze e l'attentato avvenuti il 12 agosto a Charlottesville alla  manifestazione contro i militanti di estrema destra
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La definiscono "guerra contro i bianchi". Secondo i suprematisti in marcia a Charlottesville lo scorso sabato, gli americani caucasici sono costantemente minacciati dallo strapotere delle minoranze e la loro civiltà occidentale è in serio pericolo di contaminazione. Come se fossero i bianchi ad aver subito schiavitù, segregazione e razzismo.

Sembra fantascienza, ma per molti repubblicani orientati verso il lato più estremo della destra, nella società americana sono i bianchi a subire, non le minoranze latina ed afroamericana. Lo aveva già appurato un sondaggio Washington Post-ABC New, commissionato durante le primarie dello scorso anno, nel marzo del 2016.
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Tra i sostenitori di Donald Trump i simpatizzanti della teoria dell'uomo bianco vessato dalle minoranze e dal sistema, erano il 54%, riporta il Washington Post mentre demolisce punto per punto il mito della guerra contro i bianchi. Nonostante la retorica suprematista, il potere bianco non è intaccato. Sono i cittadini di origine europea, infatti, a detenere la fetta più sostanziosa di potere, ricchezza e benessere.
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Strapotere bianco nei luoghi di lavoro

Negli Stati Uniti ancora oggi i bianchi hanno molte più possibilità di essere assunti rispetto ai non-bianchi: basta un nome "bianco" ad aprire le porte di un nuovo lavoro. Al contrario nomi tradizionalmente afroamericani tagliano del 50% le probabilità di assunzione, come ha analizzato il National Bureau of Economic Research.
 la manifestazione antirazzista a Charlottesville del 12 agosto 2017 (AFP)
 AFP -  la manifestazione antirazzista a Charlottesville del 12 agosto 2017 (AFP)
La disoccupazione nella comunità nera è di conseguenza sensibilmente più alta. Nel 2016 la media era del 4,3 per i bianchi, contro l'8,4 dei neri e il 5,8 dei latini. Il circolo è vizioso, come si può immaginare. Le famiglie bianche sono più benestanti 14 volte in più dei neri e 11 volte in più dei latini. Ecco perchè il 72% dei caucasici ha una casa di proprietà, mentre più della metà di neri e latini vive in affitto. La situazione, poi, precipita quando si parla del sistema carcerario: sono in non-bianchi ad avere le percentuali più alte di detenuti. Inoltre i neri hanno probabilità di finire in prigione 6 volte in più rispetto ai bianchi.

Tra i bianchi rischiano il posto soltanto chi ha una bassa istruzione

Ciò che, semmai, è effettivamente vero che in tempi recenti la computerizzazione dell'industria abbia creato una perdita di posti di lavoro tra i bianchi senza istruzione. Tuttavia la classe dei lavoratori bianchi continua a beneficiare del mercato del lavoro molto di più rispetto alle minoranze. E' anche una questione legata all'istruzione, visto che più di un terzo dei bianchi è laureato, al contrario lo è solo il 22,5% dei neri e il 15,5% dei latini. Un rapido sguardo alla media degli stipendi rende il quadro più completo. Intanto tra gli americani con un diploma di scuole superiori i bianchi sono pagati in media 150 dollari a settimana più dei neri e 125 dollari in più dei latini.
 Il contestato monumento equestre di Lee a Charlottesville
 Il contestato monumento equestre di Lee a Charlottesville

Ne consegue che solo il 9% delle famiglie bianche fa i conti con la povertà. Un abisso, se confrontato con la realtà della comunità nera: un quarto delle famiglie non arriva alla fine del mese o è classificato completamente come povero. Se un bianco nel 2015 guadagnava in media 62950 dollari, i neri si fermavano a 36989. A rendere questi dati ancor più cocenti c'è sicuramente la connessione con l'aspettativa di vita. Le condizioni migliori in cui versano i bianchi, permettono loro di vivere più a lungo e decisamente più in salute. I neri, infatti, muoiono 4 anni prima dei bianchi.
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