Teheran - "L'Italia è la nostra amica in Europa e non abbiamo alcun problema per lo sviluppo delle sue relazioni con l'Iran": lo ha sottolineato il viceministro degli Esteri iraniano, Majeed Takht-e-Ravanchi, intervenuto a un panel del primo Iran-Italy Summit, organizzato dalla The European House-Ambrosetti, dal titolo "Iran and Italy can make the difference in the current global scenario". Il diplomatico, che è stato membro del team di negoziatori nucleari negli anni passati e oggi come vice-ministro degli Esteri ha la delega per l'Europa Occidentale e il Nord America, ha ricordato che l'Iran è la 19esima economia del mondo, secondo il FMI, e che è assolutamento interessato allo sviluppo delle relazioni con l'Italia, membro del G8 e una delle quattro maggiori potenze dell'Unione Europea. Il vice-ministro ha esortato le banche europee e italiane ad aiutare il processo di interazione tra i due Paesi e a entrare nell'atmosfera post-sanzioni attivando i dovuti collegamenti con Teheran.
Per quanto riguarda la politica internazionale, Takht-e-Ravanchi ha spiegato che l'implementazione dell'accordo tra Iran e G5+1 sul nucleare è proceduta piu' lentamente rispetto alle previsioni per via anche di alcune politiche del governo americano. Al summit è intervenuto anche Mohammad Reza Bakhtiari, alto diplomatico iraniano, oggi leader della Camera di Commercio di Teheran. "L'Iran - ha ricordato - è il quarto maggiore produttore di petrolio dell'OPEC, il secondo Paese al mondo per giacimenti di gas, ha una ricchezza mineraria immensa e è oggi l'unico paese sicuro del Medioriente. Ha una popolazione formata per il 45% da giovani di cui il 75% ha almeno una laurea, ha sbocchi sul Mar Caspio ed il Golfo Persico, ha tutte le condizioni climatiche nel suo territorio e ha anche un governo che garantisce gli investimenti stranieri". Bakhtiari ritiene che il segreto della continuita' delle relazioni tra Roma e Teheran, che sono di vecchia data, sono proprio la ricca cultura e il 'passato aureo' che lega le due nazioni. (AGI)