Teheran - "Un mercato molto interessante" che con la fine delle sanzioni puo' diventare una grande opportunita'. Cosi' il ceo di Olivetti, Riccardo Delleani, intervistato dall'AGI a margine dell'Iran-Italy Summit a Teheran, giudica il mercato iraniano e fa il punto sulle opportunita' della sua azienda in Iran. 'Quali sono gli obbiettivi dell'Olivetti qui' in Iran? Un nome grande e conosciuto in Iran che pero' qui' e' probabilmente meno conosciuto per le sue attivita' recenti?'."L'obiettivo della presenza in Iran - risponde Delleani - e' proprio quello di continuare la tradizione di indirizzare i mercati internazionali che l'Olivetti ha sempre avuto. Oggi il 40% del fatturato di Olivetti e' ancora fatto all'estero soprattutto su prodotti abbastanza tradizionali come le stampanti ed i registratori di cassa. Ricordo che il 30% del market share dei registratori di cassa in Turchia ha un brand Olivetti. Devo dire che il mercato iraniano e' un mercato molto interessante; l'apertura e l'allentamento delle sanzioni rende molto interessante questo mercato, un mercato pronto soprattutto considerando quella che e' la missione di Olivetti ovvero quella della trasformazione digitale. Il registratore di cassa e' un punto d'ingresso anche considerando che il governo iraniano vuole fare una riforma fiscale che prevede proprio il cambio della tecnologia dei registratori di cassa e quindi l'Olivetti, considerando anche la lunga tradizione fiscale italiana puo' portare expertise veramente unica". "Quello e' il punto d'ingresso da cui, come stiamo facendo anche in Italia, approcciamo il problema della trasformazione digitale che si puo' avere ovunque - prosegue il ceo di Olivetti - a partire dal lavoro all'interno di un negozio fino a centri di maggiori dimensioni che e' quello che oggi stiamo facendo in Italia con le piccole e medie imprese".
"Avete un'ottima esperienza in Turchia. Qual e' la strategia per l'Iran?". "In Iran dobbiamo fare i conti con una situazione che e' ancora abbastanza complicata - prosegue Delleani - nel senso che c'e' in effetti una disponibilita' di apertura ma nei fatti c'e' ancora una certa lentezza a tradurlo in pratica. La nostra strategia e' quella di fare una partnership, in questo momento stiamo identificando dei partner locali per la manifattura dei registratori cassa che alla fine saranno quindi Made in Iran ma avranno il brand Olivetti. Questo ci consente di fluidificare le procedure che ad oggi sono ancora un po' imballate. Invece di seguire l'idea di importare in Iran prodotti di questo genere che hanno anche una base tecnologica e quindi sarebbero soggetti anche a dei limiti, la scelta e' di produrre in Iran i registratori di cassa ed e' un qualcosa di importante perche' ci sono 3 milioni di esercizi in Iran da indirizzare e quindi e' un mercato enorme".
Per Delleani "l'Iran si connota bene come punto di distribuzione anche nel resto della regione. L'idea e' una partnership con una manifattura locale che deve anche avere un'ottima rete di distribuzione, un canale di distribuzione che deve poi gestire ovviamente tutto il deployment dei registratori di cassa. In questo - continua - consideriamo anche le regole, lo stile e la cultura del luogo perche' bisogna sempre entrare rispettosamente nei paesi altrui". Il ceo di Olivetti i aggiunge che "ci sono altri due settori di grande interesse del governo iraniano: primo il fatto della gestione intelligente delle acque, un tema complicato e complesso anche perche' collegato all'approccio politico della gestione delle acque che sono un bene che viene particolarmente tutelato. Il governo ha bisogno di gestire queste acque e quindi c'e' un progetto molto articolato di smart metering ovvero di contatori intelligenti che consentono anche attraverso una rete di trasmissione dati di poter controllare e monitorare il flusso delle acque. E' un progetto articolato che richiede supporto di telecomunicazioni ed Olivetti essendo membro del gruppo Telecom Italia e' abituata a gestire i rapporti con le telecomunicazioni".
"L'altro progetto forse piu' semplice - prosegue - e' portare qui, anche in questo caso con una mentalita' di partnership, la tecnologia delle stampanti 3D. Nel convegno si e' parlato poco di Industrie 4.0 ma l'Olivetti un po' per cultura ed un po' perche' sta nel suo Dna e guarda sempre un po' piu' avanti pensa alle industrie 4.0 e quindi col primo approccio con la stampante 3D puo' fornire un buono spunto. Perche' devo dire che in Iran, guardando le statistiche ed incontrando anche le persone, c'e' una cultura tecnica e scientifica veramente di eccellenza e questo consente di portare gia' le nuove tecnologie digitali senza quel "gap culturale" che magari troviamo in altre nazioni". 'Fino a che punto puo' essere utile un evento come questo?'"Intanto Olivetti era tra i main sponsor di questa conferenza - conclude delleani - perche' identificavamo proprio nell'Iran un grande paese che sta per aprirsi quindi un'occasione ovviamente di business ma forse anche un po' oltre, un'occasione per supportare una modernizzazione in una regione che purtroppo sta soffrendo per tanti ambiti e quindi l'idea e' di continuare in questo summit ed anche nelle prossime edizioni. L'ambizione e' quella di proseguire anno dopo anno e fluidificare sempre i processi di partnership tra Iran e Italia e magari, l'auspicio, e' che fino al prossimo summit i temi sollevati oggi siano stati gia' fluidificati e che si parli di altri argomenti". (AGI)