Migliaia di soldati americani uccisi, decine di migliaia feriti, centinaia di migliaia di civili uccisi, milioni di rifugiati. Ma in questi diciotto anni in cui gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra al terrore nelle varie aree del mondo, tra Afghanistan e Iraq, ci sono anche i costi finanziari sempre più in crescita, che vanno dalla logistica alle operazioni militari, dall’assistenza dei veterani agli interessi sui prestiti per finanziare la “guerra”.
Secondo i calcoli elaborati dal Watston Institute della Brown University, gli Usa avranno speso entro la fine del 2019 5 mila 933 miliardi di dollari nella “guerra al terrore”, dall’Irak all’Afghanistan. Prendendo in considerazione solo i fondi a disposizione del Dipartimento della Difesa, sono stati spesi 822 miliardi in Iraq e 975 miliardi in Afghanistan, le due aree che hanno catalizzato la maggior parte degli investimenti.
Seguono i costi militari in Europa e Africa (137 miliardi), Siria (54 miliardi, dal 2014) e Pakistan (10 miliardi, dal 2002). Secondo i dati di Sipri, Stockholm International Peace Research Institute, nel 2018 la spesa militare degli Usa è stata di 649 miliardi di dollari, con un rapporto tra spesa militare e Prodotto interno lordo (Pil) salito al 3,2 per cento.
Dietro gli Stati Uniti c’è la Cina con “soli” 250 miliardi, l’1,9 per cento del Pil e l’Arabia Saudita con 68 miliardi, l’8,8 per cento del Pil. Al quarto posto l’India con 66,5 miliardi (2,4%), seguita dalla Francia, primo Paese europeo, con 63,8 miliardi (2,4%). L’Italia è all’11° posto con 27,8 miliardi di dollari, l’1,3 per cento del Pil.
Se gli Stati Uniti continueranno sullo stesso percorso intrapreso da anni, la spesa aumenterà ancora. Il Pentagono prevede, attualmente, progetti per altri 80 miliardi di dollari fino a tutto il 2023, ma anche se tutte le guerre finissero entro quattro anni, la spesa salirebbe di altri 808 miliardi per arrivare a un bilancio totale di 6 mila e 700 miliardi.
Questo perché continuerebbero a essere sostenuti i costi per i veterani delle guerre dall’11 Settembre (finora ammontano a 353 miliardi di dollari) e per gli interessi da pagare sui soldi presi in prestito per finanziare gli interventi (finora 716 miliardi). Il picco dei veterani salirà, entro i prossimi vent’anni, a 4,3 milioni di persone e con esso i costi per l’assistenza.