Almeno sei persone sono rimaste uccise e 14 ferite, tra cui 6 bambini, in un attentato kamikaze nella capitale della Somalia, Mogadiscio. Obiettivo dell'attacco, rivendicato dal gruppo jihadista Al Sheebab, era il quartier generale dell'amministrazione del distretto di Howlwadag, il cui edificio è stato distrutto. Danneggiate anche alcune abitazioni vicine al luogo della detonazione, che ha fatto saltare il tetto di una moschea. Lo riporta la Bbc.
Tra i morti, tre erano soldati che avevano fermato il kamikaze a un posto di blocco. Le altre tre vittime, invece, erano civili. Per poco è stata evitata una strage di bambini: una scuola coranica, vicina al luogo dell'attentato, era aperta al momento dell'esplosione ma i giovani studenti erano usciti per la ricreazione; sei sono rimasti feriti e versano ora in condizioni critiche.
Il comandante di polizia, Mohamed Hussein, citato da Al Jazeera, ha dichiarato che nonostante il bilancio di vittime e feriti, i terroristi "hanno fallito il loro obiettivo di infliggere il maggior numero possibile di perdite umane".
L'attentato è stato subito rivendicato dalla milizia qaedista, che spesso ha firmato feroci attacchi in Somalia. Ad ottobre dell'anno scorso, l'organizzazione jihadista ha compiuto il peggior attentato nella storia della nazione africana, uccidendo a Mogadiscio 512 persone. La milizia, affiliata ad al Qaeda dal 2012, controlla parte del territorio del centro e del sud della Somalia e mira a istituire uno Stato islamico nel Paese. Nelle zone sotto il suo controllo ha imposto una rigida versione della sharia, la legge islamica, che prevede tra le altre cose la lapidazione per le donne adultere e l'amputazione delle mani per i ladri.