Si aggrava ancora il bilancio dell'attentato a Mogadiscio: sono almeno 92 i morti e 128 i feriti causati da un kamikaze che si è fatto esplodere a bordo di una autovettura. Lo riferiscono fonti ospedaliere, aggiungendo che molti feriti stanno morendo a causa della scarsa disponibilità di sangue per le trasfusioni. Tra le vittime ci sono almeno 17 studenti dell'Università privata di Benadir, che si trovavano a bordo di un minibus al momento dell'esplosione.
Il deputato Abdirizak Mohamed, ex ministro della Sicurezza Nazionale, su Twitter ha sostenuto di essere stato informato della morte di oltre 90 persone. Tra questi "17 agenti di polizia, 73 civili e 4 stranieri", secondo la stampa ingegneri turchi.
Il peggior attentato degli ultimi anni
La polizia ha parlato di "un'esplosione devastante", il peggior attacco in tempi recenti. Secondo una prima ricostruzione, l'attentatore suicida, al volante del mezzo, si è fatto saltare in aria in una zona affollata, a un checkpoint dal quale si transita per entrare e uscire dalla capitale somala, in direzione di Afgoi. Secondo alcune fonti, l'auto sarebbe stata intercettata dalle forze di sicurezza e il kamikaze avrebbe quindi deciso di farsi esplodere sul posto.
Tra le vittime ci sono molti studenti, foto sui social mostrano un pulmino universitario completamente sventrato. "L'area era piena di gente che andava a scuola o faceva compere quando l'attacco orribile è avvenuto", ha sottolineato il portavoce del governo, Mukhtar Omar, paventando un bilancio più alto.
Finora nessun gruppo ha rivendicato l'attentato ma si sospettano gli al-Shebaab legati ad al-Qaeda, responsabili di molti attacchi a uffici governativi e hotel in Somalia. Un paio di settimane fa, 5 persone sono morte in un assalto a un albergo vicino al palazzo presidenziale di Mogadiscio, mentre a luglio un kamikaze ha ferito l'allora sindaco della capitale, Abdirahman Omar Osman.
Inoltre, gli al-Shebaab sono responsabili del peggiore attentato terroristico degli ultimi anni, un doppio camion-bomba che nell'ottobre 2017 fece quasi 600 morti. Il gruppo è stato cacciato dalla capitale somala nel 2011 ma controlla ancora alcune zone rurali dalle quali lancia attacchi anche contro il vicino Kenya.
Il supporto dell'Italia
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, appresa la notizia del grave attentato in Somalia, si è messo in contatto in giornata con il Senior del Contingente Italiano in Somalia, Colonnello Rollo, a cui ha rappresentato la vicinanza del Governo. Lo rende noto un comunicato.
Il ministro, prosegue la nota, è stato aggiornato sulla situazione molto critica a Mogadiscio. Al colonnello ha assicurato che l'Italia e' accanto ai suoi uomini e donne impiegati in quella importante missione e al tempo stesso vicina al popolo somalo, cosi' duramente colpito dal terrorismo.
Le Forze Armate Italiane, viene ricordato, contribuiscono sin dal 2015 alla missione europea EUTM a Mogadiscio, il cui scopo è l'addestramento delle forze armate Somale. Il contingente italiano e' composto da circa 100 militari con circa 20 veicoli tattici. Il ministro ribadisce la vicinanza dell'Italia alla Somalia e l'impegno della Difesa a non lasciare sola la popolazione