Dietro l’incredibile storia del soldato nordcoreano in fuga in Corea del Sud raggiunto da 5 pallottole sparate dai militari di Pyongyang, c’è un altro protagonista cui i giornali statunitensi stanno dedicando sempre più spazio: è Lee Cook-jong il dottore-eroe che ha salvato la vita al disertore. Se non fosse stato per lui la fuga del soldato Oh avvenuta lo scorso 13 novembre sarebbe terminata nel peggiore dei modi. Ma chi è il dottor “McDreamy”, come lo definisce il Washington Post, con riferimento al soprannome del medico più famoso della tv, il dottor Shepherd, protagonista del medical drama Grey’s Anatomy?
48 anni, cieco a un occhio, Lee Cook-jong è un chirurgo d’urgenza dell’ospedale universitario Ajou di Seoul. E’ lui che ha operato più volte il soldato 24enne e che ha aggiornato costantemente la stampa sulle sue condizioni critiche fino alla notizia che il paziente era ormai “fuori pericolo, cosciente e stabile”. Soprattutto, Lee ha raccontato al mondo di altri nemici che stava lentamente uccidendo Oh: i parassiti da 25 centimetri – “visti solo nei libri di testo”, ha detto il chirurgo - che avevano completamente invaso il suo stomaco. Un problema dovuto alle scarse condizioni igieniche della Corea del Nord. Ma andiamo per gradi.
L’incidente filmato in un video
Un video diffuso dal Comando delle Nazioni Unite mostra un soldato nordcoreano (Oh) guidare una jeep a velocità sostenuta nella zona demilitarizzata nei pressi della cittadina di Panmunjom, al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud. Poco dopo, si vede il soldato che, dopo essere stato costretto a scendere dall’auto, comincia a correre verso la Corea del Sud. A quel punto i militari nordcoreani sparano una quarantina di colpi, per cercare di fermarlo, violando l’armistizio del 1953 che non consente di sparare oltre il confine. Lo raggiugono 5 pallottole, ma il soldato riesce comunque a superare la linea che divide le due Coree. A quel punto tre soldati sudcoreani lo soccorrono e trasportano in elicottero all’ospedale dove lo attende il dottor Lee.
Tra la vita e la morte
Appena arrivato al policlinico i medici si sono subito accorti che le condizioni del soldato Oh erano critiche: “Se non fosse stato per le misure d’urgenza che sono state adottate, sarebbe morto prima di arrivare in ospedale”. La sua pressione sanguigna era così bassa che anche un prelievo per determinare il gruppo sanguigno sarebbe stato fatale. Così i dottori hanno somministrato a Oh 40 unità di 0+ , ovvero 4 volte di più della quantità di sangue che circola nel corpo umano. Poi il soldato è stato sottoposto a 3 interventi condotti dal dottor Lee, inclusa un’operazione per riparare gli organi interni distrutti dai parassiti e per fermare la contaminazione. Non solo: Oh ha contratto anche la tubercolosi e l’epatite B. Ora il soldato è fuori pericolo, ha scoperto (e si è appassionato) a film e serie tv americane come CSI, ma mostra sintomi di depressione e di disturbo da stress post traumatico.
La seconda volta del dottor Lee
Non è la prima volta che il dottor Lee finisce sotto i riflettori. Nel 2011 il medico divenne un eroe nazionale dopo aver salvato la vita al capitano di una nave cui avevano sparato dei pirati somali. Famoso oltre che per le sue magiche mani, anche per i suoi turni di 36 ore, Lee si è laureato in Corea del Sud, ma il ‘mestiere’ di chirurgo d’urgenza lo ha imparato al San Diego Medical Center dell’università della California. Poi è volato in Inghilterra, ha perfezionato la sua tecnica al trauma center del Royal London Hospital. Una volta tornato in Corea del Sud, Lee ha capito che il Paese non aveva abbastanza strutture per praticare la chirurgia d’urgenza, stimando che a causa dei ritardi nei soccorsi, ogni anno morivano circa 30mila sudcoreani. Così, il dottore ha convinto le autorità a finanziare i trauma center, incluso quello di Ajou. E oggi il 20% delle multe stradali viene destinato ai centri traumatologici del Paese.
In Corea del Sud il dottor Lee è ormai una celebrità al punto di aver ispirato due medical drama: “Romantic Doctor, Teacher Kim,” e “Golden Time”. E non sarà sexy come il dottor Shepherd, ma i suoi miracoli in sala operatoria sono da fiction.