Sono 227 i miliziani curdi della Ypg che sono stati "neutralizzati" nel terzo giorno dell'operazione militare turca "Fonte di pace" nel nord-est della Siria. Lo ha riferito il ministero della Difesa turco specificando che l'offensiva è andata avanti via aerea e terrestre per tutta la notte, e gli obiettivi "sono stati colpiti con successo". C'è anche una prima vittima tra i soldati turchi. Lo ha riferito in un comunicato il ministero della Difesa di Ankara. "Il nostro fratello d'armi è caduto da martire il 10 ottobre in uno scontro contro i terroristi delle Ypg nella zona dell'operazione 'Fonte di Pace'". L'amministrazione curda del Nord della Siria, a quanto si apprende, sta evacuando un campo profughi che ospitava oltre 7 mila persone in seguito a un bombardamento da parte delle forze aeree turche. Lo riferisce Sky News Arab.
Mercoledì il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l'inizio di un intervento militare nel nord-est della Siria, per costituire una 'safe zone' a est del fiume Eufrate ed eliminare le postazioni dei miliziani curdi Ypg.
"Riconoscerò che la Turchia è l'alleato contro il quale è stato compiuto il numero più alto di attacchi terroristici, che ha alcune legittime preoccupazioni di sicurezza. Ma allo stesso tempo darò risalto all'importanza del contenersi e di evitare perdite civili". Questo il messaggio che Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, porterà al presidente Erdogan che incontrerà oggi. Come riferisce lui stesso in un'intervista al Corriere della Sera, "quanto succede in Siria dimostra ancora una volta la necessità di una soluzione politica".
Per poi sottolineare l'importanza che le tensioni aumentate "non facciano tornare liberi i foreign fighter, combattenti stranieri adesso prigionieri". Nell'incontro odierno con Erdogan, "una visita programmata", ha sottolineato Stoltenberg, si parlerà di "un ampio ventaglio di temi e anche di Siria settentrionale. È rilevante che la Turchia assicuri azioni proporzionare e misurate". "L'escalation - ha aggiunto il leader dell'Alleanza atlantica - dimostra l'esigenza che la comunità internazionale favorisca il creare condizioni per soluzioni politiche".
L'esercito turco, sostenuto dai combattenti dell'Esercito siriano libero, ha preso inoltre il controllo di un ckeckpoint all'ingresso della localita' Ras al-Ain, nel Nord della Siria, sul confine con la Turchia. Lo riporta Al Jazeera. La postazione militare era controllata dalle Forze democratiche siriane.
Arresti a Smirne
Altre 11 persone sono state arrestate a Smirne, città della costa egea della Turchia, dopo aver condiviso sui propri account social dei post critici nei confronti dell'intervento militare turco, iniziato due giorni fa nel nord est della Siria.
Gli arrestati sono accusati di aver fatto propaganda a favore dell'organizzazione terroristica curda Ypg, contro cui l'intervento militare è diretto, e di aver condiviso sui propri account social post che istigano all'odio nei confronti del governo, dello stato e delle forze di sicurezza turche.
Con la stessa accusa ieri altre 21 persone sono state arrestate nella città a maggioranza araba e curda di Mardin, non lontano dal confine siriano, mentre ad Istanbul un procedimento giudiziario e' stato aperto a carico di altri 78 cittadini.
Colpita anche una chiesa
Le forze aeree turche hanno bombardato una chiesa nel villaggio di Tall Jihan, nel nord della Siria, a pochi chilometri dal confine turco. Lo conferma all'Agi l'ex sindaco di Kobane e attuale presidente della Federazione della Siria del Nord, Anwar Muslem. È stato colpita la chiesa della Vergine Maria che ospitava i fedeli della confessione ortodossa siriaca. "Il raid sul luogo di culto c'è stato ma non sappiamo ancora se vi siano vittime", spiega Muslem. "Migliaia di civili sono in fuga dall'area".