Silvia è viva. Questa notizia da un po’ di speranza sulla vicenda della cooperante italiana rapita in Kenya nel villaggio di Chakama il 20 novembre scorso. Uno spiraglio di luce atteso da tempo.
Dopo giorni di silenzio la polizia keniana ha deciso di far intendere di avere tra le mani informazioni “importanti”. Notizie rese note durante l’ufficialità di un briefing sulla sicurezza nella contea di Kifili, dove si trova il villaggio teatro del rapimento a 80 chilometri da Malindi, città dove si è aperta la stagione turistica.
La polizia ha "informazioni cruciali"
La polizia keniana è convinta che la giovane italiana sia “ancora viva” e che “non sia stata portata fuori dal Kenya”. Un timore, quest’ultimo, che le forze di sicurezza hanno voluto scongiurare a tutti i costi sin da subito. E le forze di sicurezza hanno lavorato perché tutte le vie di fuga verso la Somalia venissero sigillate. E così, a detta della polizia, è avvenuto. Il comandante della polizia della costa keniana, Noah Mwivanda, ha spiegato di essere in possesso di “informazioni cruciali, che non vi possiamo rivelare, che ci fanno pensare che Silvia Romano sia ancora viva e che la troveremo”.
Per i sequestratori, due perché il terzo è stato arrestato, arrivare nell’area di Lamu, al confine con la Somalia, significava potere “vendere” la giovane donna italiana a gruppi terroristici islamici legati ad Al Shabaab.
Ricerche senza sosta
Sul campo le ricerche non si sono mai fermate. Anzi, leggendo tra le affermazioni del comandante, si sono intensificate negli ultimi giorni, soprattutto dopo l’accelerazione che ha portato a un centinaio di arresti durante due retate nei villaggi di Chira e Bilisa.
Dagli interrogatori, fanno intendere i responsabili delle operazioni, sono emerse informazioni utili. Mwivanda ha inoltre assicurato che il Kenya ha “sul campo tutte le risorse necessarie per l’operazione e sappiamo che (Silvia, ndr) è ancora in Kenya”.
Cosa ha detto Salvini
Dichiarazioni che arrivano dopo le affermazioni del vicepremier italiano Matteo Salvini, che ieri ha spiegato che “il ministero degli Esteri sta lavorando giorno e notte". "Ci hanno chiesto" ha aggiunto, "di non entrare nel merito delle iniziative in corso, siamo fiduciosi e stiamo facendo tutto il possibile, con tutti i mezzi che uno Stato ha a disposizione per riportare a casa Silvia”.
Dalle dichiarazioni della polizia keniana si evince, con più certezza rispetto a giorni fa, che Silvia Romano è tenuta nell’area del Tana River, a nord di Malindi, e a sud del fiume, nei pressi della cittadina di Garsen. Un’area vasta, ma più facilmente controllabile rispetto alla famigerata foresta di Boni a nord del fiume Tana.