"Questo compleanno è diverso. Ma posso regalarti dolci pensieri, trasmetterti forza ed energia dal profondo di un cuore che soffre, ma che non ha mai smesso di credere che tornerai tra le nostre braccia… sei una grande! Papà Tuo". È il messaggio commovente che Enzo Romano, il padre della volontaria milanese rapita a Chakama, un villaggio a 80 chilometri da Malindi in Kenya il 20 novembre 2018, ha scritto su Facebook nella speranza che possa attraversare i confini e arrivare fino a Silvia che oggi compie 24 anni.
"È il secondo compleanno - ricorda - che vivi laggiù in Africa. L'anno scorso festeggiavi con i tuoi amati bambini: quella torta con le scintille, piena di gioia e sorrisi "bianchi più che mai" intorno a te, e tu sorridente e felice di essere là".
"Amo piangere commuovendomi per emozioni forti, sia belle sia brutte, ma soprattutto amo reagire alle avversità. Amo stringere i denti ed essere una testa più dura della durezza della vita. Amo con profonda gratitudine l’aver avuto l’opportunità di vivere".
Poteva essere un giorno lieto, come lieti sono i giorni in cui si celebra la propria nascita. Ma oggi è un giorno triste. Certamente per Silvia che è nelle mani dei suoi rapitori da quasi dieci mesi. Un giorno triste per tutti coloro che le vogliono bene e che la vogliono riabbracciare e rivedere e godere del suo sorriso.
Su questa triste vicenda non ci sono novità, almeno noi non le conosciamo. Le autorità mantengono uno stretto riserbo. Silenzio. Non sappiamo se è o meno la strategia giusta. Noi ne prendiamo atto e vogliamo, in questo giorno, essere ottimisti. Come lo siamo stati in tutti questi mesi. Non abbiamo mai perso la speranza e vogliamo tenerla viva continuando a scrivere ciò che sappiamo, quel poco che sappiamo, con prudenza e rispetto.
Tuttavia tante domande rimango ancora senza risposta, anche ora che si parla della riapertura della pista somala. Arrivati a quasi dieci mesi dal sequestro, e nel giorno del compleanno di Silvia, è giusto riproporre alcune domande che, in questi lunghi mesi, abbiamo posto senza, però, ricevere risposta: solo silenzio.
Il nostro governo ritiene o no che sia giusto dire a che punto stanno le ricerche? Sta trattando con qualcuno? Il nostro governo è sicuro che la strategia del silenzio sia quella giusta? Domande che non sono speculazioni intellettuali. Domande che tendono a rompere il silenzio intorno a questa vicenda. Farlo non è un esercizio intellettuale, ma un dovere civico. L’oblio e l’indifferenza non possono appartenerci. Anche noi ci uniamo a tutti coloro che hanno voluto mostrare e significare vicinanza alla volontaria italiana. Buon compleanno Silvia.