Almeno 50 stupri, 12 omicidi e almeno 120 rapine tra il 1976 e il 1986 in dieci contee della California. Sono i presunti numeri dell'attività criminale del serial killer del Golden State arrestato il 26 aprile: Joseph James DeAngelo, oggi 72enne, di Citrus Heights, una città di 90 mila abitanti nella contea di Sacramento.
Per sei anni, dal 1973 al 1979, DeAngelo è stato un agente di polizia. Nel 1979 fu licenziato per aver rubato una lattina di repellente per cani e un martello in un drugstore. Aveva anche lavorato come funzionario a Exeter, dal 1973 al 1976, in un periodo in cui in quella zona furono commessi diversi reati. Gli investigatori hanno confrontato un campione di DNA trovato fra la spazzatura della sua abitazione con i reperti dell'indagine e lo hanno arrestato non lontano da dove aveva commesso alcuni dei suoi crimini. Gli investigatori non hanno detto cosa li ha spinti a cercare il DNA di DeAngelo.
L'arresto è avvenuto senza incidenti. "Quando è uscito dalla sua residenza, avevamo una squadra pronta ad arrestarlo, ed è stato molto sorpreso", ha detto lo sceriffo Scott Jones.
DeAngelo per il momento è accusato formalmente di soli quattro omicidi: quelli di Brian e Katie Maggiore, avvenuti a Sacramento nel 1978 e quelli di Charlene e Lyman Smith, commessi nel 1980 nella contea di Ventura. È detenuto a Sacramento.
Le ricerche del serial killer erano ripartite all'inizio di quest'anno, dopo la pubblicazione del libro "I'll be gone in the dark", di una scrittrice appassionata del caso, Michelle Mcnamara.
Secondo gli inquirenti DeAngelo continuava a seguire le notizie sui suoi crimini cambiando il modo in cui attaccava le sue vittime. La prima aggressione risale al 18 giugno 1976. All'inizio le sue vittime erano soprattutto donne con figli, poi cominciò a colpire anche diverse coppie all'interno delle loro case, fino al 1986. Nel 2001 l'Fbi offrì una ricompensa di 50 mila dollari per chi avesse fornito informazioni utili all'arresto.