Convincere i partner europei attraverso il dialogo, ma senza escludere l'esercizio del veto, sui danni dell'estensione delle sanzioni alla Russia - che costano all'Italia "una media di 7 milioni di euro al giorno" - rafforzare gli investimenti reciproci, promuovere la cooperazione nella lotta al terrorismo e all'immigrazione clandestina, anche con la partecipazione di Mosca nelle missioni in nord Africa. Questi i punti centrali dei negoziati tra il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, il suo omologo Vladimir Kolokoltsev e il vicesegretario del Consiglio russo di Sicurezza russo, oggi a Mosca.
"Convinceremo l'Europa con numeri e dati"
In conferenza stampa all'agenzia Tass, Salvini si è detto certo che l'Italia riuscirà a "convincere" i partner "con i numeri", ma "non avrà paura a dire dei no, che altri non hanno detto" sul prolungamento delle sanzioni a Mosca. "Non si parte preannunciando veti, che possono essere la soluzione finale", ma il governo non esclude nessuno strumento, ha spiegato il ministro. "Noi vogliamo convincere con le buone maniere, con l'arte delle democrazia, dei numeri e delle evidenze - ha continuato - faremo di tutto per non doverci trovare a dire dei no, che comunque non ci spaventano", ha continuato Salvini, secondo il quale tale approccio dell'Italia a Bruxelles va applicato anche ad altri dossier, come il bilancio europeo, la politica agricola e i migranti.
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Da sempre contrario alle misure punitive europee - varate nel 2014 dopo l'annessione della Crimea e per il ruolo della Russia nel conflitto in Ucraina dell'est - Salvini ha detto di "non vedere l'ora che si possa tornare a fare commercio, perché le sanzioni non sono mai servite". Così, da qui all'autunno, sono previste altre missioni di alto livello dall'Italia: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà in Russia il 24 ottobre, preceduto da una visita del misuro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, ha annunciato il vice premier, auspicando che nel frattempo venga messo in piedi "un dossier economico ricco di nomi di aziende italiane pronte a investire in Russia e di aziende russe pronte a collaborare alla crescita dell'economia italiana".
"A Mosca Salvini oramai è di casa"
"Spero che finalmente, dopo anni di parole, si passi ai fatti", ha poi concluso. Anche se rappresentano il tema più scottante, le sanzioni non sono state però il centro della giornata di colloqui con i partner russi. A Mosca, Salvini è ormai di casa e ha tenuto a ribadire che frequenta la Russia non perché qualcuno lo paghi o perché "ci siano finanziamenti", ma perché "è importante" il dialogo con questo Paese. In questo senso, il suo lavoro da ministro dell'Interno mira a sviluppare una maggiore cooperazione con la Federazione nella lotta al terrorismo e sul rientro in Italia, Europa e Russia dei foreign fighters, "visto - come ha ricordato - che tra i cosiddetti migranti sono segnalati anche numerosissimi combattenti islamici di ritorno".
"Serve avere avere banche date comuni per limitare i rischi", ha spiegato, riferendo che sul contrasto all'immigrazione clandestina, ha chiesto agli "amici russi" il loro "appoggio e sostegno alle nostre missioni in nord Africa, Libia, Egitto, Tunisia e sul fronte sud, su cui questo governo italiano ha dato finalmente segnali di esistenza in vita e di dignità".