Visita lampo a Mosca per Matteo Salvini, che in qualità di vice premier arriva nella capitale della Federazione, su invito di Confindustria Russia, per incontrare il mondo del business italiano, che continua a fare pressing per la fine delle sanzioni, allarmato da quella che ormai appare la perdita irreversibile di quote di mercato.
“Le sanzioni sono un’assurdità”
“Torno per l'ennesima volta in Russia perché è in corso, a livello europeo, il dibattito se rinnovare a tempo indefinito le sanzioni economiche contro questo Paese - ha detto Salvini dall'assemblea di Confimi Industria - sanzioni che ritenevo, ritengo e riterrò sempre un'assurdità sociale, culturale ed economica”.
Per il leader leghista - tra i primi in Italia, nel 2014, a scagliarsi contro le misure punitive volute da Bruxelles per l’annessione della Crimea e la guerra in Ucraina - le sanzioni “ci stanno precludendo un mercato”. “Non vado lì perché mi pagano in rubli, come scrive qualcuno", ha spiegato Salvini, bensì perché oggi i problemi “si risolvono con il dialogo, non con l'embargo”.
Ritorno dopo i Mondiali
È la seconda visita ufficiale a Mosca da quando Salvini è al governo e avviene ad appena tre mesi di distanza dall’ultima: il ministro dell’Interno, il 15 luglio, era in Russia ad assistere alla finale del campionato del mondo di calcio e, in quell’occasione, ha avuto serie di incontri, tra cui quello col suo omologo, Vladimir Kolokoltsev. Al centro dei colloqui, ci sono stati i temi cari all’agenda leghista: sicurezza, sanzioni e contro-sanzioni; ai partner russi ha ribadito la volontà del governo di mettere fine alle misure punitive europee “entro la fine dell’anno” e in conferenza stampa non ha escluso, come “ultima ratio”, anche un veto italiano al rinnovo delle restrizioni, in vigore da quattro anni.
Mosca scalpita
Ma dopo le promesse e le dichiarazioni d’intenti, oggi sia Mosca che le imprese italiane reclamano passi concreti. Ad agosto, interpellata dall’Agi, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha avvertito: “Se l’Italia non cancella le sanzioni, significa che le appoggia”. “Abbiamo bisogno che il governo ascolti la nostra voce, comprenda come le imprese stanno soffrendo e fornisca sostegno, attraverso canali politici”, ha tenuto a sottolineare il presidente di Confindustria Russia, Ernesto Ferlenghi, alla vigilia dell’incontro con Salvini, snocciolando i dati.
Sette milioni al giorno
“Dall'introduzione delle sanzioni - ha spiegato Ferlenghi al giornale Izvestia - le esportazioni italiane in Russia, che nel 2014 avevano raggiunto i 14,5 miliardi di euro, sono diminuite di un terzo. In questo periodo, gli esportatori italiani hanno perso 7 milioni di euro al giorno”.
“Abbiamo perso parte del mercato russo - ha denunciato il presidente di Confindustria Russia - perché i nostri concorrenti, aziende tedesche, francesi e soprattutto cinesi, negli ultimi due anni e mezzo sono cresciuti molto, mentre noi non abbiamo nemmeno ripristinato il livello pre-crisi”.
Ospite d’onore
Il dialogo tra Salvini e la business community italiana è previsto a partire dalle 16.30 (le 15.30 in Italia) all’hotel Lotte, nell’ambito dell'Assemblea Generale di Confindustria Russia, che si svolgerà sotto il titolo "Italia-Russia: sfide e prospettive delle relazioni economiche, industriali e commerciali". Il vicepremier, che nella sua visita non avrebbe in programma colloqui con le istituzioni russe, sarà "l'ospite d'onore" dell’incontro, a cui si sono accreditate oltre 700 persone, tra cui manager di grandi e piccole e medie imprese italiane di diversi settori: energetico, agro-alimentare, costruzioni, oil&gas equipment, servizi e moda. E’ prevista la presenza anche di rappresentanti del ministero degli Esteri e del mondo imprenditoriale russo.
Se le banche dicono di no
Uno dei problemi su cui insiste Confindustria Russia è la difficoltà delle imprese di ottenere finanziamenti da banche italiane. “E’ diventato sempre più difficile - ha spiegato Ferlenghi - perché vengono poste molte domande, a chi e cosa vendete, il cliente è o no nella lista dei sanzionati”. Da parte di Salvini, gli imprenditori italiani si aspettano di "sentire quale visione hanno lui personalmente e il governo italiano" sui rapporti con Mosca. "
Per noi il vicepremier è una sorta di garanzia che gli interessi del business in Russia saranno presi in considerazione", ha sottolineato Ferlenghi, dicendosi "sicuro" che sia la visita del vice premier, che quella imminente del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, saranno "di successo" e contribuiranno allo sviluppo dei rapporti con la Russia.
Il precedente di Moavero
La missione di Salvini segue quella del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che l’8 ottobre a Mosca ha visto l’omologo, Serghei Lavrov, e il ministro dell’Industria, Denis Manturov, e precede quella del premier Conte, atteso nella capitale russa il 24 ottobre, per una visita incentrata sui temi economici e i colloqui con il presidente Vladimir Putin.