Quando è nata, a meno di 6 mesi di gestazione, la piccola Saybie pesava quanto una mela ed entrava nel palmo di una mano. Come un personaggio di una favola. E come la migliore delle storie, la bimba (che viene chiamata con uno pseudonimo) ha avuto il suo lieto fine: non solo è sopravvissuta più di quella manciata di ore previste dai suoi medici, ma ha lottato per mesi fino a quando, qualche giorno fa, con un peso di 2,3 chilogrammi è stata dichiarata fuori pericolo e in grado di tornare a casa con la sua mamma e il suo papà.
Nata nel dicembre 2018 all’ospedale Sharp Mary Birch di San Diego, in California, con 245 grammi di peso Saybie è la bimba più piccola prematura mai venuta al mondo (e sopravvissuta). “Continuavo a dire che non sarebbe sopravvissuta”, ha dichiarato la madre, che ha scelto di rimanere anonima. Ma fortunatamente, la piccola, che non presentava gravi danni né ai polmoni né al cuore, ce l’ha fatta. Saybie, infatti, fa sapere l’ospedale “non ha sofferto nessuna delle difficoltà tipiche dei bambini prematuri, come emorragia cerebrale, problemi ai polmoni e/o cardiaci”.
La madre di Saybie, riporta l’Huffington Post, ha dato alla luce la bambina con cesareo di emergenza tre mesi prima del previsto, dopo aver ricevuto la diagnosi di preeclampsia, una complicanza della gravidanza che causa ipertensione e può rivelarsi fatale per mamma e nascituro. La nascita pretermine era necessaria - scrive l'ospedale -,la bambina non stava crescendo e la vita della madre era a rischio immediato”.
Il neonatologo Paul Wozniak, scrive Il Giornale, ha lavorato per stabilizzarla prima che potesse essere trasferita all'unità di terapia intensiva neonatale (NICU). La sua crescita era parecchio problematica, i medici la consideravano un “mini prematuro” ovvero un bambino nato prima di 28 settimane. I bambini, di solito, nascono attorno a 40 settimane. E se nelle gravidanze a termine, lo sviluppo viene completato nella pancia della mamma, i nati prematuri completano il loro sviluppo fuori. Per questo la loro sopravvivenza è una grande sfida, ma lo è ancora di più per bambini cosiddetti “mini prematuri”. Probabilmente, nella prima infanzia sarà sotto osservazione con dei follow up.
Prima di Saybie, il record era detenuto da una bambina tedesca, nata nel 2015 con un peso di 252 grammi. Mentre all’inizio dell’anno, un bambino giapponese di 268 grammi, ha battuto il record tra i maschietti. “È importante che la gente sappia che anche i bambini nati premature e sottopeso possono tornare a casa sani e in forze”, ha dichiarato Takeshi Arimits, neonatologo dell'ospedale universitario Keio di Tokyo, dove il bebè era stato ricoverato. I nati al di sotto del chilo di peso hanno alte probabilità di sviluppare problemi respiratori o malattie infettive a causa dello scarso sviluppo degli organi, riporta Japan Times. E il tasso di sopravvivenza, si legge su Asianews, è molto inferiore per i maschietti, tanto che solo 4 tra tutti i prematuri da record sono maschi. Secondo gli esperti questo potrebbe dipendere in parte dallo sviluppo dei polmoni, più lento nei neonati di sesso maschile.