Articolo aggiornato alle 18,45 del 20 aprile
Giochi di specchi, realtà che si rincorrono, interrogativi che potrebbero portare a verità pericolose, o invece a clamorose delusioni. Tra tutti, uno: chi è Joseph Mifsud? Risposta elementare: un professore universitario. Non titolare di una cattedra da ordinario in uno degli atenei statali italiani, ma operante a Roma grazie all’insegnamento presso un’accademia privata.
Si tratta della Link University, e negli ultimi tempi è stata molto di moda: una parte della quota M5s dell’attuale governo proviene dai suoi ranghi.
Il nume tutelare della Link University è Vincenzo Scotti, ex ministro degli esteri e dell’interno nell’ultima fase della parabola democristiana (all’epoca lo chiamavano Tarzan per come saltasse da una corrente all’altra della giungla del suo partito, neanche si trattasse di liane).
La Link occupa discreta un campus nel quartiere Aurelio. In origine era la palazzina estiva di San Pio V, papa burbero e portato allo scontro con le potenze straniere minacciose.
Fu lui che spedì contro i Turchi, come fosse una crociata, le flotte cristiane nella Baia di Lepanto, nel lontano 1571. Fu vittoria, la Cristianità si salvò e Pio V da allora è diventato punto di riferimento dei sovranisti, degli identitari e dei cattolici nostalgici.
Intrigo internazionale
Questi sono i fatti, vicini e lontani. Tutto il resto è ipotesi, a cominciare dal ruolo e dalla natura del coinvolgimento di Joseph Mifsud nella storia che ha rischiato (ma solo rischiato) di travolgere la presidenza Trump. Vale a dire il Russiagate, su cui ha messo una parola forse definitiva il procuratore indipendente Robert Mueller.
Trump al momento ne è uscito sano e salvo, ma si sono aperti altri dubbi: il Presidente non congiurò volutamente in combutta con i russi per distruggere Hillary Clinton, ma l’assoluzione non può essere estesa agli stessi russi ed al suo staff. In altre parole: anche se la persona del Presidente non è tangibile, il magheggio durante la campagna elettorale del 2016 ci fu, e fu grave. E il professor Mifsud pare esserci in mezzo.
Fu lui, secondo una serie di ricostruzioni, a contattare un giovane emergente analista di politica internazionale appena assunto dallo staff elettorale di Trump. Il giovane si chiama George Papadopoulos.
Questi riceve da Mifsud una serie di confidenze riassumibili in un concetto: tu lavori per Trump, io ho contatti ad alto livello a Mosca che mi hanno detto dell’esistenza di un mucchio di email compromettenti di Hillary Clinton. Facciamo in modo che Trump ne venga in possesso.
Il contatto con il cerchio magico di Trump non viene mai stabilito, ma ugualmente i messaggi della candidata democratica alla Casa Bianca finiscono sulla bocca di tutti, via Wikileaks.
Papadoupolos, in uno dei colloqui con Mifsud, sarebbe a Roma, nella sede della Link University, in occasione di un convegno. Scoppiato il Russiagate viene interrogato, poi arrestato, poi condannato per non aver detto tutto ciò che sapeva nel corso di un interrogatorio dell’Fbi.
Mifsud, nel frattempo, non si sa che fine abbia fatto. Grossomodo dal momento della condanna di Papadopoulos (che nel frattempo ha sposato una donna italiana, Simona Mangiante) fa perdere le sue tracce.
Intanto la Link University fa sapere di aver querelato il quotidiano "Il Foglio", smentendo ogni coinvolgimento in una eventuale permanenza prolungata di Mifsud a Roma.
Dalle carte del Rapporto Mueller sul Russiagate emergerebbero i suoi rapporti con gli hacker russi che agiscono all’ombra dell’Internet Research Agency e, magari indirettamente, con il Gru, il servizio segreto della Russia di Putin.
Simona Mangiante, da parte sua, chiede nelle sue interviste di chiarire i rapporti tra l’università romana e il suo professore, forse ex professore. Quanto all’Italia, “deve portare Mifsud di fronte alla giustizia, affinché spieghi il suo ruolo”.
Parla, Mangiante, di un “complotto per incastrare” il marito e scaricare su di lui ogni responsabilità. Nel frattempo nessuno sa dove si trovi Mifsud, e con lui ove si trovi la verità su una vicenda che sarebbe degna di un intrigo internazionale alla Hitchcock.