Il gasdotto Nord Stream 2 "sarà completato nonostante le sanzioni che hanno umiliato i Paesi europei". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, convinto che le misure americane abbiano confermato l'impegno di Mosca a favore del piano. L'amministrazione Trump sostiene che Nord Stream 2 darebbe alla Russia troppa influenza sulla sicurezza e sulle questioni economiche nell'Europa occidentale ma Germania e Ue non hanno gradito l'interferenza diretta.
A giudizio della Casa Bianca, il gasdotto consentirebbe inoltre alla Russia di dirottare le forniture dalle condotte terrestri che attraversano l'Ucraina, preoccupata che ciò la priverebbe di una leva vitale sul gigante vicino. Le sanzioni sono state accolte con favore dall'Ucraina e dalla Polonia, che hanno definito il gasdotto "uno strumento per la realizzazione della politica economica russa e, potenzialmente, militare".
Tuttavia, Lavrov ha affermato che Nord Stream 2 aiuterà sia l'economia che la sicurezza energetica a lungo termine dei Paesi europei. "Sono stati umiliati. Ma abbiamo sentito parole, soprattutto da Berlino, che dimostrano che l'autostima dei nostri partner europei è ancora intatta", ha spiegato in una dichiarazione tv. La Germania ha reagito con rabbia alle sanzioni di sabato, accusando gli Stati Uniti di interferire nei suoi affari interni.
In precedenza aveva parlato anche la portavoce del ministero, Maria Zakharova: "Le sanzioni statunitensi contro le aziende collegate alla costruzione del gasdotto Nord Stream 2, promulgate venerdì dal presidente Donald Trump, impediscono ad altri Paesi di sviluppare la loro economia". Per poi aggiungere: "L'ideologia americana non tollera la concorrenza mondiale. Presto (gli Stati Uniti) ci chiederanno di smettere di respirare".
Le caratteristiche del gasdotto
Il gasdotto, che è quasi finito, passa sotto il Mar Baltico, bypassando l'Ucraina, Paese entrato nell'orbita dell'Occidente. L'opera, costata quasi 11 miliardi di dollari, punta a raddoppiare le consegne di gas naturale russo in Europa, attraverso la principale economia europea, la Germania.
Trump ha firmato venerdì le sanzioni che colpiscono le società che costruiscono il gasdotto, il quale corre tra Russia e Germania e che, secondo il Congresso, consegna al Cremlino un pericoloso potere di influenza sugli alleati europei.
Mosca aveva già chiaramente indicato che realizzerà comunque il progetto, a dispetto delle sanzioni, che prevedono tra l'altro il congelamento dei beni e la revoca dei visti statunitensi per gli imprenditori collegati al gasdotto.
La metà del progetto è finanziata dal colosso dell'energia statale Gazprom e l'altra da cinque società europee (OMV, Wintershall Dea, Engie, Uniper e Shell). Uno dei principali obiettivi è Allseas, che ha sede in Svizzera e a cui Gazprom ha affidato il compito di costruire la sezione in mare. Dopo la firma delle sanzioni, Allseas ha annunciato la sospensione dei lavori.