Mosca ha dato il via alle più imponenti manovre militari dai tempi della Guerra Fredda, anche con l’aiuto dei soldati cinesi e mongoli, mentre nelle stesse ore Vladimir Putin accoglieva in Russia il “grande amico” Xi Jinping, giunto a Vladivostok per partecipare al quarto Eastern Economic Forum. Sullo sfondo delle operazioni si stagliano le crescenti tensioni con Stati Uniti e Nato. L’esercitazione, di routine e annunciata con largo anticipo, è stata denunciata dall'Alleanza Atlantica come la ripetizione di un "conflitto su larga scala".
La manovra da record chiamata "Vostok-2018" (Oriente-2018) andrà avanti fino al 17 settembre nella Siberia orientale e nell'Estremo Oriente russo. Agli occhi dell'esercito russo, la dimostrazione di forza è simile a "Zapad-81" (Ovest-81) che, quasi 40 anni fa, aveva mobilitato tra 100 mila e 150 mila soldati del Patto di Varsavia nell'Europa orientale: le più grandi manovre mai organizzate in epoca sovietica.
Secondo il Cremlino, i giochi di guerra sono “assolutamente giustificabili” vista la situazione "piuttosto ostile" nei confronti di Mosca, preoccupata per il rafforzamento della presenza Nato nell’Europa orientale e in un momento di massima tensione con gli Stati Uniti su diversi dossier bilaterali e internazionali, che riguardano anche quello che Mosca ritiene l'espansionismo dell'Alleanza atlantica sul fronte orientale.
La Nato ha a sua volta lanciato manovre congiunte con l'Ucraina: le esercitazioni annuali 'Rapid Trident' vedono coinvolti 2.200 soldati. L’Alleanza Atlantica ha inoltre in programma la ‘Trident Juncture’, che si svolgerà in Norvegia a fine ottobre e che vedrà impegnati 40mila soldati di 30 Paesi.
L'abbraccio con Pechino
I rapporti tra Russia e Occidente si sono fatti tesi a partire dall’annessione della Crimea nel 2014. Da quel momento, pressato dalle sanzioni, il presidente russo ha volto lo sguardo a Oriente. scrive La Stampa. La cooperazione va oltre il legame economico: la collaborazione militare assume un peso sempre più importante nell’asse Mosca-Pechino.
I legami militari tra Cina e Russia, ha detto Putin prima dell'incontro con Xi, sono fondati sulla fiducia reciproca, che comprende anche i versanti della politica e della sicurezza. Le forze in campo di Vostol-2018 coinvolgono 36 mila veicoli, 1.000 aerei e 80 navi. La Cina, secondo numeri del Ministero della Difesa di Pechino, ha inviato 3200 soldati, oltre 900 mezzi corazzati e oltre trenta tra elicotteri e mezzi aerei da guerra.
La visita di Xi, secondo gli esperti cinesi sentiti dal tabloid Global Times, che dedica un articolo in prima pagina alla missione in Russia del presidente cinese, avrà tra i suoi scopi anche quello di rafforzare il legame economico tra Pechino e Mosca in un momento di crescente tensione commerciale con gli Stati Uniti guidati Donald Trump.
Collaborare "mano nella mano" contro protezionismo
L’incontro tra i due leader, il terzo dall'inizio del secondo mandato di Xi come presidente della Repubblica Popolare Cinese, si è svolto a margine dell'Eastern Economic Forum, la cui agenda prevede la firma di documenti di cooperazione tra Pechino e Mosca, soprattutto sull'area orientale della Russia. Putin e Xi hanno discusso di questioni internazionali, a partire dal dossier nord-coreano, riferisce il South China Morning Post.
Il legame tra Russia e Cina si è rinsaldato anche grazie a un nemico comune: Donald Trump.
Il presidente Usa non è mai stato nominato direttamente da Putin o da Xi nelle occasioni ufficiali, ma entrambi nelle parole pronunciate pubblicamente hanno fatto riferimento ai difficili rapporti con Washington. Al Forum di Vladivostok, nella Siberia Orientale, Xi ha chiesto ai leader dei Paesi dell'Asia orientale di "mano nella mano" contro l'emergere del protezionismo.
Durante la conferenza stampa congiunta, il presidente cinese ha parlato di "molte incertezze" nello scenario attuale, con una situazione internazionale "intricata e complessa", della quale Pechino e Mosca hanno "visioni simili". Cina e Russia, ha detto Xi, aumenteranno la cooperazione e il coordinamento "per opporsi alla politica di azioni unilaterali e di protezionismo commerciale". Putin ha enfatizzato i buoni legami commerciali con Pechino.
Scambi commerciali da 100 miliardi
Se le tensioni con Washington hanno spinto Pechino verso una collaborazione militare sempre più stretta con Mosca, i rapporti tra Cina e Russia registrano successi anche nel campo economico.
I due leader puntano a rafforzare i legami commerciali nelle "incertezze" dello scenario internazionale. L'interscambio tra Cina e Russia, che ha raggiunto i 60 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2018, è "molto probabile" che possa toccare i cento miliardi di dollari entro la fine del 2018, ha dichiarato Putin.
Il presidente russo ha sottolineato il legame commerciale tra Pechino e Mosca che svaria in campi che vanno dall'agricoltura all'aerospazio. I rapporti tra Cina e Russia godono di un "solido slancio", gli ha fatto eco il presidente cinese, che ha parlato immediatamente dopo Putin: Pechino e Mosca hanno "visioni simili" rispetto alla "complessa" situazione internazionale.
L'intesa tra Pechino e Mosca si compone anche dell'accordo siglato tra il gigante dell'e-commerce cinese, Alibaba, con il social network russo Mail.ru, il gruppo di telecomunicazioni MegaFon, e il fondo di investimenti russo Russian Direct investment Fund, per sviluppare un portale di shopping on line.
Cina e Russia hanno promesso una maggiore intesa anche sul piano valutario, per aumentare i pagamenti nelle rispettive valute, il rublo e lo yuan, che hanno entrambe risentito dei contraccolpi delle minacce provenienti da Washington. Una mossa, ha detto Putin, per "rafforzare la stabilità dei servizi bancari per le operazioni di import-export contro i continui rischi sui mercati globali".
Non mancano le gag
L'incontro è stato anche l'occasione per un momento di leggerezza tra i leader di Cina e Russia: l'amicizia tra i due Paesi, ha commentato Xi, "diventa sempre più forte". Alla "Far East Street", una mostra dedicata alla cultura e alla cucina regionale dell'oriente russo, Xi e Putin, con indosso i grembiuli da cuoco di colore blu, hanno preparato le tradizionali pancake russe, i blinis, che entrambi hanno in seguito mangiato accompagnandole con vodka e caviale: una 'gag' a beneficio degli obiettivi dei fotografi, forse per ricambiare un momento simile avuto tra Xi e Putin durante una visita in Cina del presidente russo a giugno scorso.