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La procura di Roma ha fatto quanto era nelle sue possibilità nell'inchiesta sulla scomparsa, sul sequestro e sulla morte di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore di origine friulana sparito il 25 gennaio 2016 al Cairo e ritrovato cadavere il 3 febbraio successivo sulla strada che dalla capitale egiziana conduce ad Alessandria. Lo hanno sottolineato il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, e il pm Sergio Colaiocco nel corso di un'audizione oggi al Copasir, ammettendo che, dopo l'iscrizione sul registro degli indagati di piazzale Clodio di cinque esponenti di servizi segreti e polizia investigativa egiziani da parte delle autorità giudiziarie del Cairo, non ci sono stati passi avanti o svolte significative a livello di indagine.
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