Dalle fake news alle fake photo il passo è stato breve, anzi immediato. La corrida della propaganda intorno ai disordini in Catalogna si è diffusa su Whatsapp, Facebook e Twitter, alimentata anche di foto ritoccate o decontestualizzate, per alimentare l’indignazione dei manifestanti impegnati a difendersi dalla Guardia Civil.
La violenza era già alle stelle, come testimoniato da tanti resoconti raccolti sul campo - su tutti Marta Torrecillas che in un messaggio vocale diventato virale acconta alla madre di un'amica: "Mi hanno spezzato le dita, una per una e ridevano mentre mi toccavano le tette". Questo orrore per molti non è stato sufficiente, e così qualcuno ha ben pensato di contribuire con ‘opere del proprio ingegno’, che sui social sono state condivise migliaia di volte, e che dovrebbero far riflettere su quanto siamo vulnerabili alle manipolazioni digitali.
Come scrive il Corriere della Sera, “i casi sono almeno una decina. Alcuni li ha denunciati anche Le Monde di ieri. Immagini in genere vecchie, ripescate da quell’archivio disorganizzato e ingannevole che è la Rete.
Un caso originale riguarda un assembramento di Guardia Civil nella via di un paese. Sembrano voler spingere via dei civili che come in un cerchio resistono come possono. L’immagine è concitata, ma nulla più. Un genio (del male) l’ha photoshoppata, esaltando i colori e aggiungendoci una bandiera catalana inclinata quasi fosse il quadro di Delacroix sulla Rivoluzione francese con la Libertà che guida il popolo. La dida invocava il premio Pulitzer. Meritava il premio Pinocchio.”
Foto de Pulitzer. Ho sento, no se qui és l'autor... pic.twitter.com/RAFHGYiumH
— Josep M. Mainat (@MainatJM) October 1, 2017
“Un video condiviso migliaia di volte su Twitter” scrive Le Monde, “mostra i poliziotti che picchiano diverse persone sulla strada, tra cui un giovane e una giovane donna. 'La polizia spagnola attacca gli elettori catalani' , denuncia il messaggio che accompagna le immagini. Ma queste immagini erano in realtà estranee al voto del primo ottobre 2017. In realtà risalgono al 14 novembre 2012, nel corso di una manifestazione contro l'austerità a Tarragona (Catalogna), in cui i partecipanti sono stati repressi dai Mossos d'Esquadra (la polizia della regione catalana).”
Ma tra i primi a scoprire le foto ritoccate sulle violenze in Catalogna sono quelli di Maldito Bulo, sito di cacciatori di bufale spagnolo. Una delle più significative è quella di un bambino con la testa insanguinata. Ma quell'immagine, come ha scritto scoperto Maldito Bluo, ripreso dalla testata 20 minutos, “è dell'anno 2012, quando i Mossos hanno caricato lo sciopero generale di Tarragona.”
NO.
— MALDITO BULO (@malditobulo) October 1, 2017
Esta foto de un niño agredido no es de hoy.
Es de 2012. Los Mossos le golpearon en la manifestación de la huelga general. pic.twitter.com/TNhklJJDaW
Un’altra falsa foto scoperta da Maldito Bulo è quella che vedrebbe la polizia spagnola impegnata a respingere i vigili del fuoco catalani. In realtà “questa foto della polizia contro i ‘bomberos’ non è del primo ottobre, sono i Mossos (quindi la polizia catalana) contro i vigili del fuoco nel 2013.”
Esta foto de policía contra bomberos no es del 1-O
— MALDITO BULO (@malditobulo) October 2, 2017
Son Mossos contra bomberos en 2013 pic.twitter.com/zJKZeW0Npv