"Io Suyash Dixit, primo del mio nome e protettore del regno, proclamo me stesso re del Regno di Dixit, mi dichiaro da oggi Re Suyash I". A giudicare dalla formula, deve essere un fan di Game of Thrones Suyash Dixit, l'indiano che - sul suo profilo Facebook - si è autonominato monarca di Bir Tawil, un'area desertica di 2.000 chilometri quadrati tra Egitto e Sudan.
In attesa che il Cairo e Khartoum risolvano le complesse dispute territoriali che hanno reso la zona terra di nessuno, l'intraprendente ad di Softinator, un'azienda che si occupa di programmazione, ha deciso di approfittarne. Si è recato tra le sabbie di Bir Tawil, ha simbolicamente piantato un seme nel terreno, e - già che c'era - ha dichiarato suo padre presidente. "Giuro di lavorare per la prosperità della mia gente", ha dichiarato su Facebook, invitando chi lo desiderasse a diventare cittadino del suo regno, "ora mi sa che è il tempo di scrivere una lettera all'Onu".
Secondo il diritto internazionale, la pretesa al trono di Re Suyash non potrebbe essere riconosciuta, giacché non è nato nell'area rivendicata. E questo non è il suo unico problema: già almeno due persone in passato hanno affermato la propria sovranità su quelle sabbie. Nel 2014 l'americano Jeremiah Heaton dichiarò quelle terre "Regno del Sudan settentrionale" per poter fare di sua figlia una principessa. Ed esiste in rete il blog di un sedicente "Re Giorgio Enrico I" che si è altresì proclamato "Re di Bir Tawil". Ma la concorrenza non spaventa l'intraprendente informatico: "So che altra gente lo ha fatto in passato ma questa adesso è la mia terra e, se la vogliono indietro, ci sarà una guerra (probabilmente intorno a una tazza di caffè a Starbucks)". Per evitare questi bellicosi scenari, si auspica che le Nazioni Unite prendano posizione quanto prima.