Un collasso della civiltà nei prossimi decenni è “quasi una certezza”: è la tesi di Paul Ehlrich, biologo e studioso, autore del controverso libro “Population Bomb” pubblicato circa 50 anni fa. In un’intervista al Guardian, Ehlrich ha spiegato che il collasso sarà dovuto a un mix tra l’eccessiva popolazione e “intossicazione” della natura che condurrà a una distruzione delle forme di vita.
Le tre cause del collasso
Secondo il biologo, per 40 anni professore a Stanford, la popolazione ideale dovrebbe contare massimo 2 miliardi di persone, in pratica 5,6 miliardi in meno rispetto al dato attuale.
Alla sovrappopolazione, continua, si aggiunge lo sterminato uso di pesticidi e sostanze chimiche sintetiche che hanno già contaminato i luoghi più remoti della Terra e che si svelano pericolosissime più per le persone e gli animali che per il riscaldamento climatico.
Infine, c’è l’ultimo fattore distruttivo all’ordine naturale: un eccessivo consumo di risorse. Aggravato dal fatto che queste stesse si concentrano perlopiù nelle mani di una parte ristretta della popolazione. “I ricchi che governano il sistema globale dovrebbero impegnarsi in una ridistribuzione delle risorse ma è improbabile che ciò accada”, ha commentato Elhrich.
La “bomba demografica”
Scritto nel 1968 a quattro mani con sua moglie Anne Ehrlich, “Population Bomb” aveva previsto che negli anni ’70 centinaia di milioni di persone sarebbero morte di fame. Un destino - sottolinea il Guardian - “scongiurato con la rivoluzione verde dell’agricoltura intensiva”. Molti particolari, nonché la tempistica, contenuti nel libro erano sbagliati, ammette oggi Elhrich che sostiene tuttavia che in generale il libro è molto valido. “La crescita della popolazione unita al sovraconsumo pro-capite, sta conducendo la civiltà verso il baratro: miliardi di persone oggi muoiono di fame o sono pericolosamente denutrite, mentre altre vengono uccise dai problemi climatici”.
L’antidoto al collasso
Per Elhrich ci sono una serie di soluzioni da adottare per evitare il collasso: “Per iniziare bisogna rendere la contraccezione e l’aborto accessibile a tutte le donne e dare loro gli stessi diritti, salari e opportunità riservate agli uomini”. Ciò “dovrebbe abbassare il tasso d fertilità, ma ci vorrà molto per vedere i primi risultati, e cioè portiere la civiltà a un livello sostenibile”.