Il dialogo tra il governo e la Commissione europea per evitare l'avvio della procedura per deficit eccessivo basata sul debito stanno facendo progressi, ma il Consiglio dei Ministri di lunedì sarà decisivo per la decisione finale dell'esecutivo comunitario. Nel frattempo, un passaggio chiave sarà scandito dai colloqui che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrà domenica a Bruxelles con i partner europei e con l'esecutivo Ue, a margine del vertice straordinario sulle nomine.
Questo, apprende l'AGI, lo scenario che si sta delineando nel confronto tra Bruxelles e Roma sui conti pubblici italiani. Dopo i colloqui al G20 di Osaka, la Commissione ritiene che il governo italiano stia facendo uno sforzo e si stia muovendo nella giusta direzione. Tuttavia, prima di prendere una decisione sulla procedura, la Commissione vuole vedere se gli impegni assunti in Giappone saranno confermati da tutto il governo lunedì. Per evitare l'avvio della procedura per deficit eccessivo basata sul debito la Commissione europea chiede al governo italiano di adottare impegni precisi per il 2020, oltre all'assestamento di bilancio promesso per il 2019.
Tuttavia, anche se alcune delle questioni poste dall'esecutivo comunitario non hanno trovato risposta e sui conti del 2019 le cifre fornire dall'Italia non sarebbero ancora sufficienti, ci si avvicinerebbe a una soluzione. I numeri per il 2020, con il deficit al 3,5% e il debito al 135% del Pil, vengono invece definiti "un problema".
La Commissione vuole un impegno formale da parte del governo per rientrare entro i paletti del Patto di Stabilità e Crescita. Per essere "sostanzialmente in linea" con le regole disinnescando l'aumento dell'Iva, il governo dovrebbe realizzare una manovra di bilancio da 20-30 miliardi il prossimo anno. La decisione sull'avvio o meno della procedura nei confronti dell'Italia dovrebbe essere sul tavolo della riunione del collegio dei commissari il 2 luglio a Strasburgo, in concomitanza con l'avvio della prima seduta plenaria del nuovo Parlamento.
La palla passerebbe poi ai governi, cui spetta decidere. E l'occasione sarà la riunione dell'Ecofin del 9 luglio: entro il fine settimana la Commissione intende verificare che gli Stati membri siano pronti a appoggiare la procedura nei confronti dell'Italia e non ci siano minoranze di blocco alla riunione dei ministri delle Finanze dei 28. I governi sostengono la posizione dell'esecutivo Ue, ma diverse Cancellerie preferirebbero evitare l'avvio di una procedura.
Altri paesi, a cominciare dall'Olanda su cui pesa anche lo scontro politico-diplomatico con l'Italia sul caso Sea Watch, chiedono invece alla Commissione di andare avanti. "Non ho visto nulla che suggerisca che l'Italia puo' sottrarsi alla procedura per deficit eccessivo", ha detto da Osaka il primo ministro olandese, Mark Rutte. Secondo Rutte, senza risposte esaurienti da parte del governo, la Commissione dovrebbe proseguire sulla strada dell'avvio della procedura: "L'Italia deve davvero fare di piu' - ha detto - altrimenti la Commissione deve intervenire".