La Corte Suprema polacca ha lanciato l'allarme su una possibile uscita futura di Varsavia dall'Ue a causa dei contrasti con Bruxelles sulla riforma giudiziaria. "I contrasti tra il diritto polacco e il diritto comunitario con ogni probabilità condurranno a un intervento delle istituzioni europee in merito a una violazione dei trattati Ue e, nella prospettiva più lunga (porteranno a) la necessità di lasciare l'Unione europea", ha affermato la Corte Suprema, citata dalla Reuters.
Nel mirino di Bruxelles ci sono le riforme del sistema giudiziario promosse negli ultimi anni dal governo nazionalista polacco guidato dal partito Diritto e Giustizia (PiS), accusate di mettere in pericolo lo Stato di diritto. In particolare, è finita all'attenzione dell'Ue la bozza di legge, in discussione nel Parlamento polacco, con la quale il partito di governo punta a impedire ai giudici di mettere in discussione la legittimità delle riforme. La proposta di legge ha causato forti reazioni in parte dell'opinione pubblica, con manifestazioni a sostegno della magistratura svoltesi nei giorni scorsi nelle principali città del Paese.
Secondo la Corte Suprema, la normativa sotto esame dei deputati "evidentemente" punta a permettere al presidente Andrzej Duda, alleato del PiS, di nominare un nuovo capo prima delle elezioni presidenziali di maggio. Attualmente a guidare il più alto organismo giudiziario del Paese è Malgorzata Gersdorf, fiera oppositrice delle riforme governative, che per il 17 marzo ha convocato una riunione di tutti i giudici proprio per partecipare al processo di selezione del nuovo responsabile, in vista della fine del suo incarico ad aprile.