Ventiquattro poliziotti feriti, oltre a due giornalisti, auto distrutte, fiamme per strada. Ma la tensione a Memphis non è ancora scesa. La morte di Brandon Webber, 20 anni, ucciso ieri dalla polizia durante una caccia all'uomo, ha trasformato la città del Tennessee in una trincea. Le forze dell'ordine hanno blindato tutta la zona, usato i lacrimogeni e disperso la maggior parte della folla.
I poliziotti stavano cercando il ragazzo, raggiunto da una serie di mandati di cattura, firmati dal procuratore generale Amy Weirich, quando Webber è fuggito da casa e si è infilato in un'auto, partendo a tutta velocità e puntando le macchine della polizia. Nella fuga, gli agenti hanno risposto sparando colpi a ripetizione, almeno una ventina, uccidendolo.
#Memphis #Tennessee #USA: la polizia uccide un ragazzo afroamericano, scoppia la rivolta. Tutta la storia. #VelvetMaghttps://t.co/XfJebncIEG pic.twitter.com/bgQ0PQx2TZ
— Velvet MAG (@VelvetMagIta) 13 giugno 2019
L'ultimo aggiornamento della polizia di Memphis ribadisce che il ragazzo è stato colpito quando già era in auto e stava tentando la fuga. "Lui ha puntato l'auto verso diverse macchine della polizia, prima di uscire con un'arma. Gli agenti gli hanno sparato, uccidendolo. Nessun agente è rimasto ferito", chiarisce il dipartimento, che ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.
Alcuni testimoni oculari, riportano i media locali, avrebbero smentito la ricostruzione della polizia, negando che Webber avesse un'arma.