Doveva essere semplicemente un servizio fotografico particolarmente hot, ma forse l’autore, il danese Andreas Hvid, non sapeva a cosa stava andando incontro; perché adesso che il video che documenta la scalata della Grande Piramide di Giza è diventato virale (più di 2 milioni e mezzo di visualizzazioni su YouTube) le autorità egiziane non l’hanno presa affatto bene.
Il video in questione dura circa tre minuti e parte con l’arrampicata nottetempo della piramide di Cheope, la più grande del sito di Giza, 140 metri; una volta in cima il filmato mostra una donna di spalle che comincia a spogliarsi e poi lo scatto finale, della coppia impegnata in un amplesso, o perlomeno in quello che appare come la ricostruzione di un amplesso.
Si perché basta visitare il sito del fotografo danese per rendersi conto che lo scatto in questione è solo l’ultimo di una serie intitolata appunto “Nude Art”. Probabilmente falso dunque che si tratti di un video amatoriale pornografico di una coppia particolarmente ispirata dall’atmosfera egizia, ma falsa anche l’ipotesi del Ministro delle Antichità Khaled al-Anani, che al quotidiano Al-Ahram ha dichiarato che probabilmente la foto è stata costruita con Photoshop.
L’idea di al-Anani è supportata da Zahi Hawass, archeologo, ex Ministro delle Antichità ed ex direttore generale del Giza Plateu, che alla NBC ha detto: “Al cento per cento è photoshoppata. Quelle non sono le pietre della grande piramide, sono troppo piccole. Non c'è modo che nessuno possa entrare nell'area delle Piramidi di notte”.
Ma questa affermazione non risponde esattamente al vero, infatti nel 2016 un giovane tedesco è riuscito a dribblare le guardie e scalare la stessa Piramide per scattare qualche selfie in cima a quella che è considerata una delle meraviglie del mondo. Risultato: espulsione a vita dall’Egitto. Intanto Andreas Hvid rilascia un’intervista al quotidiano danese Ekstrabladet dove giura di essere arrivato davvero in cima alla Piramide, ma che non tornerà più in Egitto perché “probabilmente verrei arrestato”.
Fa bene a pensarlo, se si considera che in questo momento il paese africano è impegnato in una discussione piuttosto accesa sul futuro dell’attrice Rania Youssef, accusata di oscenità pubblica per il vestito indossato sul tappeto rosso alla cerimonia di chiusura della 40a edizione del Cairo International Film Festival. “Sono molto triste che così tante persone si siano arrabbiate, - prosegue Hvid - ma ho anche ricevuto pareri positivi da molti egiziani, una cosa che penso valga la pena ricordare”.