La fondazione britannica che assiste chi denuncia anonimamente casi di corruzione e illeciti sul posto di lavoro festeggia il venticinquesimo compleanno. Si chiama Protect, e i quotidiani del Paese celebrano la ricorrenza ricordando le storie di whistleblower - il termine deriva dall’inglese per “soffiare in un fischietto”, quindi attirare l’attenzione - che hanno messo a rischio la loro carriera, e a volte la vita, per combattere il malcostume nel desiderio di rendere la società migliore.
Ma anche l’Italia si prepara in tal senso a una ricorrenza importante: a novembre sarà passato un anno dall’approvazione della legge che tutela i whistleblower, stabilendo uno specifico regime di protezione in particolare dalle possibili ripercussioni sul posto di lavoro che possono derivare dalle loro denunce.
Come conseguenza di questa legge, Transparency International Italia e il Centro Hermes per la Protezione dei diritti umani digitali, hanno lanciato uno strumento informatico grazie al quale i dipendenti pubblici possono comunicare anonimamente con le pubbliche amministrazioni che lo adottano, rendendo più trasparente il comparto pubblico e garantendo al contempo che nessuno possa risalire agli informatori.
Allo stesso modo, anche Agi ha portato la protezione dei whistleblower sul piano del giornalismo nazionale, con la creazione di ItaliaLeaks: piattaforma basata sulla stessa tecnologia fornita alle pubbliche amministrazioni da Hermes, che consente di comunicare con la nostra redazione in modo totalmente anonimo, dando anche la possibilità di allegare documenti e fotografie.
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LuxLeaks
Nell’era del controllo totale, dove qualsiasi informazione che produciamo lascia una traccia digitale, la trasparenza trova nell’anonimato il più paradossale ed efficace degli alleati. Come nel caso di Antoine Deltour, dipendente della società lussemburghese specializzata in servizi di revisione e consulenza alle imprese, PricewaterhouseCoopers. Da interno all’azienda, Deltour era a conoscenza degli schemi usati dalle multinazionali per eludere il fisco nel Granducato e così ha deciso di rivolgersi in segreto ai giornali.
Le informazioni da lui rivelate hanno permesso ai membri del Consorzio Internazionale del Giornalismo di condurre decine di inchieste, ricostruendo gli schemi usati dalle multinazionali e venuti a galla con lo scandalo LuxLeaks del 2014. Deltour ha dovuto affrontare un calvario giudiziario, nel quale gli è stato riconosciuto il valore etico delle sue azioni e che l’ha portato nel 2018 a essere assolto.
Edward Snowden
Edward Joseph Snowden, la “gola profonda” dell’Nsa, è l’uomo che tre anni fa ha rivelato al mondo i dettagli dei segretissimi programmi di sorveglianza di massa dei governi statunitense e britannico. Ex esperto informatico della Cia, diventato poi consulente della National Security Agency (Nsa), la superagenzia per la sicurezza nazionale, attraverso la collaborazione con Glenn Greenwald, giornalista del “Guardian” che ha pubblicato una serie di denunce sulla base delle sue rivelazioni (che sono valse il Pulitzer a lui e al suo giornale), Snowden ha rivelato informazioni di intelligence segretissime, tra cui il programma di intercettazione telefonica tra Stati Uniti e Unione europea e numerosi programmi di sorveglianza di Internet.
Quando il quotidiano inglese ha iniziato le sue pubblicazioni, Snowden si trovava in un albergo di Hong Kong. Denunciato nel giugno dello stesso anno dalla procura federale Usa con accuse sottoposte alla legislazione sullo spionaggio - furto di proprietà del governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non autorizzata - nell'agosto 2013 è fuggito in Russia e lì, nel 2014, ha ottenuto un particolare permesso di soggiorno di tre anni.
Le rivelazioni di Snowden hanno creato imbarazzo al governo Usa, mettendo a nudo con dovizia di particolari la missione della superagenzia Nsa per la sicurezza nazionale potenziata da George W. Bush all’indomani dell’11 settembre e passata indenne per il cambio di amministrazione.
Quest’anno, la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato la Gran Bretagna per il programma di sorveglianza di massa svelato da Snowden, sostenendo che “fu violato il diritto alla privacy di coloro che venivano presi di mira”. La Corte ha affermato inoltre che l’intercettazione di massa di materiale giornalistico da parte dell'agenzia di intelligence britannica Gchq, in quello che fu ribattezzato come il “Datagate” e che ebbe per protagonista la National Security Agency americana, ha violato il diritto alla libertà di informazione.
Chelsea Manning
Chelsea Manning, nata Bradley, è un ex soldato dell’esercito degli Stati Uniti. Di stanza in Iraq nel 2009 con l'incarico di analista di intelligence, viene arrestata e poi condannata a 35 anni di carcere per aver trafugato e passato a WikiLeaks 700mila documenti top secret del Dipartimento di Stato e della Difesa.
Rapporti sconvolgenti, in particolare, sulla guerra in Iraq. Tra i documenti c'è il video Collateral Murder, in cui due elicotteri Apache uccidono 12 civili disarmati, tra cui due reporter dell’agenzia di stampa Reuters. In carcere dal 2010, Chelsea Manning è stata graziata dal presidente Barack Obama nel suo ultimo alla Casa Bianca.