Ha finalmente un nome, un cognome e soprattutto un volto l’uomo che ha fatto tremare i maggiori esponenti del partito democratico statunitense. Si chiama Cesar Sayoc Jr., ha 56 anni e vive in Florida.
Si tratta dell’ex manager di un negozio ossessionato dal partito democratico: significative sono le foto del suo furgoncino totalmente ricoperto coperto di adesivi pro-Trump. E proprio Trump è intervenuto sulla faccenda durante un evento; come scrive Il Fatto Quotidiano “Le forze dell’ordine hanno trovato un ago nel pagliaio e lo hanno fatto molto velocemente. Hanno svolto un lavoro incredibile per trovare la persona o le persone responsabili per questi eventi”.
La promessa di Trump
“Perseguiremo il responsabile con la massima severità prevista dalla legge”, ha detto Trump parlando al Young Black Leadership Summit. “Gli Stati Uniti devono unirsi, dobbiamo mostrare al mondo che siamo uniti in pace, amore e armonia. Non c’è un paese come il nostro, ogni giorno mostriamo al mondo quanto siamo grandi. Questi atti terroristici sono disgustosi e non hanno posto nella nostra società. Non consentiremo la violenza politica negli Usa, siamo impegnati a fermarla”.
Tradito dalle impronte digitali
L’uomo è stato tradito dalle impronte digitali lasciate sui pacchi bomba inviati. Avendo poi precedenti penali, tra i quali spicca un arresto nel 2002 proprio per una minaccia dinamitarda, è stato abbastanza semplice per l’FBI risalire immediatamente a Sayoc, il cui piano, come scrive il Corriere della Sera, era ancora in atto e non rappresentava solo un semplice ed ipotetico rischio da evitare.
Proprio nelle ultime ore sono arrivati altri due pacchi: uno al senatore democratico Cory Booker e un secondo all’ex capo dell’intelligence James Clapper. I loro nomi si sono aggiunti a quelli di figure come i Clinton, Obama, Biden, Robert De Niro, tutti destinatari delle «missive». Tutto questo mentre le indagini fanno un altro importante passo avanti: l’Fbi ha infatti dichiarato che i 13 ordigni inviati nei pacchi contenevano materiale altamente pericoloso e sarebbero potuti esplodere. Il sospetto è stato intercettato in un parcheggio di Plantation, davanti ad un negozio di autoricambi.
Ora rischia un lunghissimo periodo in carcere
È stato il procuratore federale degli Stati Uniti Jeff Sessions ad annunciare in conferenza stampa l’arresto e le accuse contro Cesar Sayoc Jr., come sottoliena l’Independent “Le accuse di reato federale comprendono il trasporto interstatale di esplosivi, l'invio illegale di esplosivi e minacce contro un ex presidente, tra gli altri. In una conferenza stampa, Sessions ha dichiarato che Sayoc rischia fino a 58 anni di carcere se dichiarato colpevole.
Un’ortografia zoppicante
"Non tollereremo tale illegalità, specialmente la violenza politica", ha affermato ancora Sessions. Alcuni istanti dopo, tuttavia, il Dipartimento di Giustizia ha affermato che Sessions aveva informazioni inesatte sul presunto tempo di prigionia di un attentatore. Sayoc sarà condannato a 48 anni di carcere, non 58”. Mentre il Washington Examiner ci dice che “I post sui social media di Sayoc sono stati citati nella denuncia penale, che ha rilevato che aveva vari post su Twitter "con errori ortografici coerenti con i pacchetti, tra cui "Hilary" invece di "Hillary","Shultz" invece di "Schultz".
La denuncia criminale ha confermato che i pacchetti per gli Obama, la famiglia di Hillary Clinton, l'attore Robert De Niro, Waters e l'ex vicepresidente Joe Biden sono stati indirizzati attraverso il servizio postale degli Stati Uniti a Opa-locka, in Florida, tra il 18 ottobre e ottobre 20. Un’altra traccia fondamentale.