Oxfam ha annunciato stamani un piano d’azione ad ampio raggio per far fronte e prevenire in modo efficace e puntuale ogni possibile abuso o comportamento scorretto all’interno dell’organizzazione in tutto il mondo. Lo fa sapere la no-profit che ha intenzione di istituire una commissione indipendente di alto livello, composta da alcuni dei più autorevoli esponenti per la difesa dei diritti delle donne a livello mondiale, con il potere di revisione delle pratiche adottate da Oxfam, compresi i casi di cattiva condotta sessuale verificatesi in passato.
Oxfam parla di misure urgenti, un pacchetto che prevede:
- Una nuova commissione di alto livello per guidare un processo di revisione indipendente all’interno di Oxfam su casi di abuso e cattiva condotta sessuale, che avrà accesso a tutti dati dell’organizzazione e potrà compiere indagini a tutto campo, rivolgendosi direttamente al personale, ai partner e alle comunità che Oxfam supporta in tutto il mondo.
- La creazione immediata di un nuovo database globale di referenti accreditati, allo scopo di porre fine all’uso di credenziali false, disoneste e inaffidabili da parte di personale che presta o ha prestato servizio a Oxfam. Nessuna referenza sarà rilasciata da Oxfam prima che il nuovo sistema sia posto in essere.
- Un rafforzamento immediato dei processi di safeguarding di Oxfam, mediante raddoppio del personale dedicato e la triplicazione dei fondi, con uno stanziamento di oltre 1 milione di dollari all’anno.
- Un attento lavoro per migliorare la cultura all’interno di Oxfam, garantendo che nessuno debba subire sessismo, discriminazione o abuso; assicurando altresì che tutti, soprattutto le donne, si sentano al sicuro nel denunciare qualsiasi episodio scorretto e che a chiunque sia chiaro cosa sia accettabile o meno.
Oxfam ha annunciato inoltre che pubblicherà quanto prima tutti i dettagli relativi all’inchiesta interna del 2011 riguardo i casi di cattiva condotta professionale ad Haiti. Un passaggio essenziale che sarà fatto subito dopo aver assicurato la protezione dell’identità dei testimoni e delle altre persone innocenti coinvolte nel procedimento. I nomi degli ex- membri dello staff di Oxfam coinvolti sono già stati condivisi con le autorità di Haiti.
“Ciò che è successo ad Haiti ha macchiato Oxfam e ci scusiamo senza alcuna riserva – ha detto la direttrice di Oxfam International Winnie Baynyima - Ma ovviamente le parole non sono sufficienti, servono azioni concrete. E proprio per questo motivo con idirettori nazionali di Oxfam ho concordato un piano d’azione che vedrà il raddoppio delle persone al lavoro per salvaguardare i nostri beneficiari in tutto il mondo".
“Fino a oggi, a Oxfam Italia non sono avvenuti casi di molestie e abusi sessuali – ha agginto il direttore di Oxfam Italia, Roberto Barbieri - Ciò ci conforta, anche se sappiamo che dobbiamo continuamente migliorare. Per questo negli ultimi cinque anni abbiamo rafforzato le nostre misure di safeguarding, consentendo canali di denuncia protetta di qualsiasi comportamento scorretto sul luogo di lavoro. Abbiamo inoltre reso più stringente il Codice di Condotta, allegato al contratto di lavoro di tutto lo staff. Da alcuni mesi, inoltre, è in vigore la Child Protection Policy, che prevede la verifica del casellario giudiziario per tutto lo staff impegnato con minori e definisce regole di comportamento rigorose. Qualsiasi organizzazione non può essere certa che nessuno commetta errori”.