"Parasite" del regista sudcoreano Bong Joon-ho entra nella storia come la prima pellicola non in lingua inglese ad aver vinto l'Oscar come miglior film.
La "commedia senza clown, una tragedia senza cattivi", che è valsa anche l'Oscar per la regia a Bong Joon-ho, ha vinto come miglior film internazionale e per la migliore sceneggiatura. È la prima volta in assoluto per la Corea del Sud agli Academy Awards.
"Parasite" è soltanto il secondo titolo di produzione asiatica ad essere mai stato incluso in questa categoria, diciannove anni dopo "La tigre e il dragone" di Ang Lee.
Bon Joon Ho, invece, è il primo regista asiatico a portare a casa la statuetta per la regia. Joon Ho, 50 anni, ha avuto la meglio su veterani di Hollywood come Martin Scorsese e Quentin Tarantino.
La pellicola narra la storia di due famiglie agli antipodi a Seul, una povera ed una ricca: i Kim, che vivono di stenti e sotterfugi in un putrido seminterrato, e i Park, che abitano in una lussuosa dimora. Due mondi lontanissimi che si incontrano e scontrano e dove "non ci sono né buoni e né cattivi". I giovani Kim, fratello e sorella, riescono ad intrufolarsi con false credenziali nell'abitazione dei Park, fingendosi tutor per loro figli e riuscendo poi a far assumere anche i genitori, dando vita ad una "tragicommedia inarrestabilmente feroce", "una commedia umana, fortemente imbevuta di contemporaneità", sempre per usare le parole del regista. "Parasite" era nato come pie'ce teatrale e contiene spunti autobiografici.
Bong Joon-ho da giovane ha lavorato come insegnante privato al servizio di una famiglia benestante. La stessa casa dei Park, punta di diamante per la nomination all'Oscar per la scenografia, è stata curata personalmente dal regista. Già si parla di "Parasite" come serie in inglese targata Hbo.
Tra i precedenti successi di Joon-ho, nato a Taegu 50 anni fa, "Memories of Murder", che è stato d'ispirazione per Martin Scorsese nel remake "The departed". A quattro anni da "Madre", Joon-ho era passato al cinema in lingua inglese prima con "Snowpiercer" del 2013 e poi con "Okja" del 2017 per poi tornare al coreano con "Parasite".