L'avvelenamento della spia russa Sergei Skripal sembra aver aperto un regolamento di conti criminale, politico e diplomatico che ripiomba il rapporto tra Occidente e Russia nell'atmosfera della Guerra Fredda, tra valigie avvelenate, espulsioni di diplomatici sospettati di essere agenti segreti e nuovi omicidi. Sabato 17 marzo ministero degli Esteri russo ha fatto sapere di aver dichiarato "persona non grata" 23 impiegati dell'ambasciata britannica: di fatto espulsi dal Paese entro una settimana.
Inoltre, Mosca ha ritirato il suo consenso all'apertura del consolato generale britannico a San Pietroburgo e interrotto le attività del British Council sul suo territorio "a causa dello status non definito". Si tratta della risposta russa alle misure annunciate dalla premier Theresa May, tra cui l'espulsione di 23 diplomatici russi ritenuti agenti dell'intelligence, in relazione all'avvelenamento dell'ex spia Serghei Skripal e di sua figlia su territorio del Regno Unito.
Londra ieri aveva aperto un'inchiesta per l'omicidio di un altro esule russo: Nikolai Glushkov, molto legato all'oligarca Boris Berezovsky, trovato morto il 13 marzo scorso. Sul collo di Glushkov, è risultato dall'autopsia, erano presenti "segni di pressione", compatibili cioè con uno strangolamento. E di 'soffocamento' aveva scritto, riportandolo da amici dell'esule che ne avevano visto il cadavere, il quotidiano russo Kommersant".
Il metodo usato per uccidere Glushkov, dunque, sarebbe stato brutale, più di quello sofisticato utilizzato contro Skripal e la figlia Yulia (e, incidentalmente, per l'agente Nick Bailey accorso sulla scena del crimine). Anche perché sembra emergere che il gas nervino utilizzato per avvelenare l'ex spia e sua figlia fosse nascosto nella valigia di Yulia. Ne sono convinte le agenzie d'intelligence britanniche citate dal 'Daily Telegraph', che indica fonti di alto livello.
Come è stato ucciso Serghei Skripal
Gli investigatori stanno lavorando sulla teoria che la tossina Novichock sia stata usata per impregnare un indumento, un cosmetico o un regalo dato alla giovane russa prima della sua partenza da Mosca per la Gran Bretagna. Una volta aperta la valigia nella casa del padre a Salisbury, il gas nervino li ha avvelenati entrambi.
Intanto mentre sono almeno 131 le persone rimaste esposte al Novichok a Salisbury (ma di queste nessuna ha presentato i sintomi di intossicazione), gli inquirenti britannici hanno deciso di riaprire le indgini su almeno altre sette morti,. altrettanto sospette per valutare le possibili implicazioni della Russia. Ma inchieste di polizia e rappresaglie diplomatiche si intrecciano.
Anche Mosca ha fatto sapere di aver aperto un'indagine sulla morte di Glushkov, e un'altra sul tentato avvelenamento di Yulia Skripal, cittadina russa, lanciando in tal modo a Londra il segnale che l'orso russo è in grado di ringhiare e afferrare la preda ovunque essa si trovi.
La risposta di Mosca
Sul piano strettamente diplomatico, Mosca fa sapere che la risposta all'espulsione di diplomatici decisa dalla Gran Bretagna potrebbe arrivare "in qualsiasi momento" e comunque a "tempo debito". Da Astana, dove si trova per un summit sulla Siria, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha confermato che Mosca attuerà misure analoghe di ritorsione, con l'espulsione di diplomatici britannici, sulla base di "un principio di uguaglianza". "Saremo giusti", ha assicurato Lavrov.
Del resto Londra ha alzato il tiro. È "enormemente probabile" che l'avvelenamento sia stata "una decisione di Vladimir Putin", ha affermato il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson. La dichiarazione ha scatenato l'ira del Cremlino che ha definito "imperdonabile" che il capo della diplomazia britannica abbia associato il nome del presidente russo all'avvelenamento. E intanto in Gran Bretagna cresce il pressing politico perché la risposta si estenda ai mondiali di calcio in programma in Russia da metà giugno.
Tra le proposte circolate a Westminster - in cui fatica a farsi spazio la voce solitaria del laburista Jeremy Corbyn, secondo cui l'avvelenamento potrebbe esser stato ordite non tanto da Mosca quanto da "gruppi mafiosi russi" - c'è anche quella di chiedere il rinvio del torneo e lo spostamento in un altro Paese. Londra, comunque, evidentemente dimentica che sta per uscire dall'Unione europea, cerca sostegno nella stessa Ue: del 'caso Skripal' si palerà nel vertice del 22 e 23 marzo dove i capi di Stato e di governo potrebbero adottare delle conclusioni sulla Russa.
I governi europei sono però divisi
I governi europei tuttavia appaiono divisi sulla risposta effettiva nei confronti di Mosca. La questione dovrebbe essere discussa anche dai ministri degli Esteri dei 28 nel loro Consiglio di lunedì, presieduto dall'Alto rappresentante Federica Mogherini. "Parleremo del tema (l'avvelenamento) al Consiglio dell'Ue" la settimana prossima, "la questione ora non è un boicottaggio della Coppa del mondo di calcio, ma si tratta innanzitutto di chiarire", ha spiegato Angela Merkel.
Tra l'altro oggi May ha parlato al telefono anche con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha confermato la condanna del gravissimo atto di Salisbury e la piena legittimità della richiesta britannica ad avere risposte chiare ed esaurienti dalla Russia circa il suo ruolo in questo gravissimo episodio.