Che il senso delle sue parole fosse effettivamente o meno quello che ha twittato il giornalista che lo intervistava, Gunther Oettinger, da un anno e mezzo commissario europeo per il bilancio e le risorse umane, non è nuovo a 'gaffe' e scivoloni di ogni genere. Il giornalista ha poi rettificato la frase dove cita Oettinger attribuendogli un giudizio molto duro: "I mercati insegneranno agli italiani a votare".
Frase che il commissario non avrebbe detto, non esattamente per lo meno. Ma resta che Oettinger spesso si lascia andare a giudizi poco lusinghieri, verso gli stati membri e verso le altre nazioni. Un atteggiamento che su Twitter è stato duramente criticato da centinaia di utenti di ogni nazionalità europea.
In my first Tweet on exclusive #Oettinger Interview I misquoted the commissioner. That‘s why I deleted it. It was meant to be a rapid reaction summary of the interview. I apologize for the confusion and the mistake. Please, read the translated quotes (still plenty there). #Italy pic.twitter.com/2yEQSd5LRx
— Bernd Thomas Riegert (@RiegertBernd) 29 maggio 2018
Il 64enne ex avvocato tributarista e governatore Cdu del Baden-Wurttemberg, già da leader dei giovani cristiano-democratici si era messo in luce per gli sfondoni linguistici e per aver considerato pubblicamente il suo leader Helmut Kohl "finito", due anni prima che riunificasse della Germania.
Dopo l'approdo a Bruxelles come commissario europeo (Energia ed Economia e società digitali i primi incarichi), ha spesso imbarazzato il suo stesso collegio e il Partito Popolare europeo di cui è membro con uscite infelici, frutto di una comunicazione a dir poco disinvolta.
In Italia fece clamore quando propose in un'intervista di esporre a mezz'asta, davanti alle istituzioni comunitarie, le bandiere dei Paesi che non rispettano i vincoli di bilancio dell'Ue.
Nel novembre 2016, a un incontro a porte chiuse ad Amburgo, parlò di una delegazione cinese in visita a Bruxelles come "quelli con gli occhi a mandorla e con i capelli pettinati con il lucido da scarpe".
Nello stesso periodo, in piena crisi per la firma del trattato Ue-Canada, aveva definito la renitente Vallonia una "micro-regione in mano ai comunisti" suscitando l'ira della regione francofona del Belgio governata da socialisti.
Pochi mesi dopo fece scandalo il suo viaggio sul jet di un lobbista del Cremlino per partecipare a una cena del premier nazionalista ungherese, Viktor Orban.
A parte gli attacchi per sforamenti di bilancio e ingovernabilità a Paesi mediterranei e balcanici, con in mezzo l'Italia, nel mirino di Oettinger sono finiti i bersagli più disparati: star come Jennifer Lawrence, Kim Kardashian e Rihanna, le cui foto nude sono state hackerate e messe in Rete; la leader della destra euroscettica di AfD, Frauke Petry ("se fosse mia moglie, mi suiciderei").
Questo mese, infine, ha fatto arrabbiare Londra definendo la premier britannica, Theresa May, "debole" e il suo ministro degli Esteri, Boris Johnson, "uno che ha la stessa pettinatura di Trump". "E ho detto tutto", ha aggiunto, estendendo la gaffe all'altra sponda dell'Atlantico.