AGI - La Cina ha messo una taglia su tre presunti "agenti segreti" della National Security Agency (NSA) sospettati di aver condotto attacchi informatici contro i Giochi asiatici invernali dello scorso febbraio.
Tensioni tra Pechino e Washington
Anche se non è stato fatto alcun collegamento con la guerra dei dazi lanciata dal presidente Trump contro la Cina, l'annuncio arriva in un momento di forti tensioni tra Pechino e Washington.
Mandati di perquisizione
Martedì la polizia di Harbin, nella Cina nordorientale, ha dichiarato di aver emesso mandati di perquisizione nei confronti di tre "agenti" della NSA: Katheryn A. Wilson, Robert J. Snelling e Stephen W. Johnson.
Attacchi informatici registrati
Le autorità cinesi hanno annunciato all'inizio di aprile di aver registrato oltre 270.000 attacchi informatici provenienti dall'estero contro i sistemi dell'evento sportivo del febbraio scorso.
Obiettivi degli attacchi
L'indagine ha poi rivelato che gli attacchi della NSA hanno preso di mira principalmente i sistemi informatici critici dei Giochi asiatici invernali relativi alla registrazione, alla gestione degli arrivi e delle partenze e al check-in delle gare.
Dati sensibili
Questi sistemi contenevano dati sensibili sui partecipanti e, scrive l'agenzia Xinhua, "era chiaro che la NSA cercava di rubare le informazioni private degli atleti".
Ricompense per indizi utili
La polizia di Harbin afferma che offrirà delle "ricompense" a chiunque fornisca "indizi utili" o "aiuti nella cattura dei sospettati".
Attacchi contro aziende cinesi
Secondo la dichiarazione, i presunti agenti della NSA avrebbero preso di mira anche aziende cinesi, tra cui il gigante delle telecomunicazioni cinese Huawei, soggetto a sanzioni statunitensi dal 2019.