AGI - Ancora una volta la magistratura americana interviene per bloccare l'espulsione di persone fermate con l'accusa di attività pro-Palestina. Il giudice Denise Casper, del tribunale federale di Boston, ha emanato nella notte un ordine per impedire l'espulsione di Rumeysa Ozturk, la studentessa turca il cui fermo per strada ha sollevato molte proteste. Lo riporta la Cnn.
L'ordine del giudice Casper
Ozturk "non potrà essere mandata via dagli Stati Uniti fino a nuovo ordine di questa corte", si legge nella decisione di Casper. Trent'anni, master in psicologia alla Columbia, Ozturk frequentava la Tufts University di Boston. La donna era stata prelevata qualche giorno fa con modi piuttosto bruschi fuori dal campus universitario da persone che avevano il capo coperto da un cappuccio. Le immagini dell'arresto, registrate da una telecamera di sorveglianza, avevano suscitato un'ondata di indignazione sulla rete. Sei persone, tra cui una donna, l'avevano accerchiata. Ozturk era diretta a un incontro con amici per partecipare a un veloce pasto per interrompere il digiuno di Ramadan. Nel video si sente la donna urlare terrorizzata: "siamo della polizia".
"E perché vi coprite il volto?" ha chiesto per due volte agli agenti una persona, di cui si sente solo la voce. Nessuna risposta. Il gruppo aveva così ammanettato la studentessa, privata del suo zaino e spintonata all'interno di un SUV parcheggiato vicino. La ragazza ora è detenuta in una struttura dell'Ufficio immigrazione, l'Ice, in Louisiana, secondo il dipartimento della Sicurezza interna. Sebbene non siano state presentate accuse contro Ozturk, il suo avvocato ha detto alla Cnn che alla giovane è stato revocato il visto.
Il visto e le accuse di attività pro-Hamas
All'università gli agenti avevano detto che il visto era scaduto, precisando poi in una nota che "Rumeysa Ozturk è una cittadina turca e una laureata che ha ottenuto il privilegio di stare in questo Paese con un visto". Le indagini del dipartimento e dell'Ufficio immigrazione avrebbero accertato che "Ozturk era coinvolta in attività di sostegno ad Hamas, un'organizzazione terroristica straniera che vuole uccidere americani. Il visto è un privilegio e non un diritto". Ozturk di recente aveva firmato con altri tre studenti un intervento pubblicato sul The Tufts Daily in cui sosteneva il bisogno di chiedere conto a Israele delle "evidenti violazioni del diritto internazionale". Ozturk aveva anche criticato l'università per non aver riconosciuto ufficialmente il "genocidio palestinese", come chiedeva la rappresentanza degli studenti.
La condanna del partito Akp in Turchia
Il partito Akp al governo in Turchia aveva condannato duramente l'arresto della studentessa, "che ha l'unica colpa di essersi schierata contro il genocidio dei palestinesi. Diversi media internazionali stanno manipolando la notizia. È il risultato dell'influenza dei sionisti sui mezzi di comunicazione. La Turchia è contro l'antisemitismo e l'islamofobia. Bollare come antisemita chi si oppone a un genocidio è solo una maniera per coprire le atrocità che stanno avvenendo in Palestina", ha dichiarato Omer Celik, portavoce del partito del presidente Recep Tayyip Erdogan.