AGI - Dopo un processo durato dieci settimane nel caso di sospetto finanziamento alla Libia, la procura finanziaria dovrebbe avviare l'atto di accusa, che durerà due giorni e mezzo e inizierà oggi pomeriggio, contro l'ex presidente Nicolas Sarkozy e altri undici imputati, tra cui tre ex ministri. L'ammontare delle sanzioni richieste dovrà essere formulato, come di consueto, alla fine, cioè il giovedì a fine giornata.
Si sospetta che l'ex presidente settantenne abbia stipulato un "patto di corruzione" con il ricco dittatore libico Muammar Gheddafi alla fine del 2005, con l'aiuto dei suoi stretti collaboratori Brice Hortefeux e Claude Gue'ant, per ottenere sostegno finanziario per la sua vittoriosa campagna presidenziale del 2007. Sotto processo per corruzione, ricettazione di fondi pubblici rubati, finanziamento illecito della campagna elettorale e associazione a delinquere, Nicolas Sarkozy rischia 10 anni di carcere e una multa di 375.000 euro, nonché fino a cinque anni di privazione del diritto di voto (e quindi ineleggibilità).
La domanda dell'incarcerazione immediata
Data la gravità delle accuse e la potenziale sentenza, sorge la domanda se l'accusa cercherà un mandato di arresto - l'incarcerazione immediata, anche in caso di appello - nei confronti dell'ex presidente. La difesa si esprimerà a partire dal 31 marzo.
L'ex uomo forte della destra, che mercoledì, durante l'ultima tornata di domande, ha giurato di non aver "ricevuto un solo centesimo di denaro illegale, libico o di altro tipo", sarà presente per questi tre giorni, ha indicato il suo entourage. "Ho avuto l'impressione che fossimo partiti dal presupposto che Sarkozy fosse colpevole", che la "questione" non fosse più la "ricerca della verità", ma che la procura finanziaria dovesse "salvare la faccia", ha affermato.
I viaggi in Libia e il patto di corruzione
I tre procuratori, Quentin Dandoy, Philippe Jaeglé e Sébastien de la Touanne, avranno l'opportunità di rispondere dettagliatamente a Nicolas Sarkozy, che ha più volte insistito durante le udienze sul fatto che non c'era "nulla" nel caso. Si dovrà quindi discutere, a partire da oggi pomeriggio, dei tre viaggi in Libia effettuati alla fine del 2005 dall'allora ministro dell'Interno e dai suoi stretti collaboratori, Claude Gueant (80 anni) e Brice Hortefeux (66 anni). Fu questo il momento in cui, per loro, venne stretto il "patto di corruzione" con Muammar Gheddafi.
I trasferimenti di denaro e il ruolo di Ziad Takieddine
Saranno inoltre descritti nel dettaglio i tre trasferimenti di denaro dalla Libia che hanno finanziato, per un importo di 6 milioni di euro, un conto intestato a Ziad Takieddine (74 anni), il principale accusatore in questo caso, latitante a Beirut dopo la sua condanna per l'affare di Karachi. Il versatile intermediario ha dichiarato anche di aver consegnato valigie di denaro contante a Claude Gueant, presso il ministero dell'Interno.
La testimonianza di Choukri Ghanem e la visita di Gheddafi a Parigi
Mercoledì i pubblici ministeri continueranno a esaminare il corpus di prove raccolto dai giudici inquirenti dopo 10 anni di indagini. Si parlerà in particolare dei quaderni dell'ex ministro del Petrolio, Choukri Ghanem, morto nel 2012 in circostanze poco chiare e che nell'aprile 2007 scrisse che erano stati inviati "a Sarkozy" tre trasferimenti per un totale di 6,5 milioni. L'accusa svilupperà le presunte contropartite di questo finanziamento della campagna, in particolare la visita di Gheddafi a Parigi alla fine del 2007.
La "esfiltrazione" di Bechir Saleh
Il processo tratterà anche l'incredibile "esfiltrazione" dalla Francia nel 2012 di Bechir Saleh, il suo ex capo di stato maggiore, tramite Alexandre Djouhri (66 anni) e il capo dell'intelligence interna. Infine, l'ultimo giorno deve essere dedicato agli aspetti complementari, in particolare ai sospetti di vendita fittizia di quadri di Claude Gueant.
Altri imputati nel caso
Tra gli imputati c'è l'ex ministro Eric Woerth (68), che è stato processato come tesoriere della campagna elettorale; L'ex amico di Nicolas Sarkozy, Thierry Gaubert (73 anni), destinatario di una cifra sospetta di 440.000 euro; due uomini d'affari sauditi, un banchiere franco-gibutiano e un ex dirigente dell'Airbus.
Le condanne precedenti di Sarkozy
Nicolas Sarkozy, condannato a dicembre a un anno di carcere per corruzione e traffico di influenze nel caso di intercettazioni telefoniche, indossa dal 7 febbraio un braccialetto elettronico alla caviglia. È stato anche condannato in appello a un anno di prigione, di cui sei mesi da scontare nel caso Bygmalion, per spese eccessive per la campagna elettorale del 2012. Ha fatto ricorso in Corte di Cassazione.