AGI - Susiya è un villaggio rurale palestinese, sulle colline a sud di Hebron, in Cisgiordania. Lì è nato 36 anni fa, Hamdan Ballal, e sempre lì - in quel territorio conteso tra Israele e Palestina - nel tardo pomeriggio di lunedì il regista palestinese è stato prima aggredito dai coloni israeliani e poi portato via dalla polizia. In quella zona, Ballal, insieme ad altri tre registi, ha girato 'No Other Land', il documentario vincitore lo scorso marzo dell'Oscar.
The group of armed KKK-like masked settlers that lynched No Other Land director Hamdan Ballal (still missing), caught here on camera. pic.twitter.com/kFGFxSEanY
— Yuval Abraham יובל אברהם (@yuval_abraham) March 24, 2025
Realizzato tra il 2019 e il 2023, il film documenta la storia di alcuni villaggi palestinesi della Cisgiordania che da quasi mezzo secolo convivono con demolizioni e violenze sistematiche da parte delle autorità israeliane. Uno dei luoghi principali del docufilm è proprio Masafer Yatta, dove vivono sia Ballal che un altro regista Basel Adra. Ieri quel tratto di terra occupato è stato il teatro dell'ennesimo scontro. Decine di coloni hanno fatto incursione nel villaggio palestinese e hanno lanciato pietre contro residenti, auto e case.
Testimoni oculari hanno riferito che quattro palestinesi sono stati feriti, mentre secondo la polizia i residenti hanno risposto a quegli attacchi. Le stesse autorità israeliane hanno poi comunicato che tre palestinesi sono stati arrestati. Tra loro c'è Hamdan Ballal, che in quei territori è nato, esattamente tre anni dopo quel giugno '86 in cui lo Stato di Israele esproprio' i terreni del villaggio palestinese per farne un sito archeologico, facendo sloggiare circa 25 famiglie. I palestinesi espulsi si stabilirono nelle caverne e in baracche di lamiera nelle vicinanze, da cui ricominciarono la loro esistenza
Proprio lì Ballal, nel corso degli anni, ha costruito la sua vita. Prima agricoltore, poi fotografo, attivista e ricercatore. In qualità di difensore dei diritti umani, ha contribuito al progetto Humans of Masafer Yatta, che fa luce sulla difficile situazione dei palestinesi nella regione della Cisgiordania. E poi il debutto alla regia. Insieme ad Adra e agli israeliani Yuval Abraham e Rachel Szor, ha girato 'No Other Land', che si è aggiudicato il premio Oscar come miglior documentario.
Il film, presentato in anteprima mondiale alla Berlinale dove ha vinto il Premio del Pubblico e il Berlinale Documentary Award, ha ricevuto ampi consensi, ma ha anche affrontato critiche da parte di funzionari israeliani. Dopo la vittoria dell'Oscar, il ministro della Cultura israeliano Miki Zohar ha condannato la premiazione, definendolo "un momento triste per il mondo del cinema".
Il documentario è stato presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2023, dove ha dove ha vinto il Premio del Pubblico e il Berlinale Documentary Award. Dopo la sua anteprima ha poi vinto premi in 68 festival cinematografici, tra cui il Bafta Award, l'European Film Award, l'Ida Awards e il Gotham Independent Film Awards. Nonostante abbia ricevuto grandi complimenti dalla critica, 'No Other Land' ha dovuto ricorrere all'autodistribuzione poiché nessuna società statunitense aveva acquistato i diritti del film.
Dopo la notizia dell'attacco a Ballal, Basel Adra, ha affermato che l'incidente potrebbe essere una sorta di "vendetta" proprio per il documentario. "Siamo tornati dagli Oscar e da allora ogni giorno c'è stato un attacco contro di noi", ha detto Adra, che a febbraio è stato anche lui attaccato da coloni israeliani mascherati. Ballal, lo scorso anno, aveva raccontato alla Cnn diversi episodi di intimidazioni subite da parte dei coloni israeliani. Dal bestiame scaraventato sui suoi terreni, sino alle minacce di prendere la sua terra e la sua fattoria. Ma la polizia non è mai intervenuta. Il co-regista israeliano del film, Yuval Abraham, ha denunciato su X che Ballal è "rimasto ammanettato tutta la notte e picchiato in una base militare".