Come i produttori di auto cercano di evitare le multe Ue

Come i produttori di auto cercano di evitare le multe Ue

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  • La prima (opzione A) è calcolare il target del 20% di veicoli elettrici sul 90% dei veicoli venduti per il 2025 e sul 95% nel 2026 (abbassando così la percentuale)
  • La seconda proposta (opzione B) è introdurre un calcolo sulla media nel periodo 2025-2029, in modo che gli anni a venire possano colmare il gap del 2025-2026. La Commissione europea che - secondo quanto riferiscono dall'Acea - sta mostrando apertura a trovare soluzioni, aveva stabilito come target dell'elettrico una media del 25% nel periodo 2025-2029; poi 60-75% nel periodo 2030-2034 e 100% zero emissioni dal 2035
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  • Il primo è il pagamento delle multe, stimate appunto in 16 miliardi di euro, con il rischio di dirottare proprio fondi destinati alla decarbonizzazione.
  • Il secondo scenario è tagliare la produzione di motori a combustione (la base di calcolo della percentuale di elettrico) e per l'Acea questo comporterebbe una riduzione della produzione di oltre 2 milioni di auto a motore e 700 mila furgoni, che equivarrebbe alla chiusura di otto fabbriche e la conseguente perdita di posti di lavoro.
  • Il terzo scenario è quello del pooling, ossia l'alleanza dei produttori europei con società extra-Ue che producono solo elettrico acquistando per condividere le percentuali di target (dietro pagamento ovviamente). Ne sono stati istituiti già due: Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru con Tesla; Mercedes e Volvo con Polestar. Per l'Acea questa soluzione non fa altro che rafforzare i concorrenti diretti extra-Ue.
  • Infine, il quarto scenario è quello di vendere le auto elettriche a un prezzo inferiore al costo di produzione, portando una grave distorsione del mercato.
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