AGI - L'ex sfidante al trono mondiale degli scacchi, Sergey Karjakin, è tra le personalità russe sanzionate dalla Ue negli scorsi giorni. Le misure contro il 35enne di Sinferopoli sono state comminate da Bruxelles, stando a quanto riportato all'interno di una dichiarazione rilasciata lunedì, poiché Karjakin "ha sostenuto l'operazione militare speciale russa e si è espresso contro l'integrità territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina". Una posizione che è già costata al fortissimo giocatore russo, vincitore della World Cup nel 2015 e sfidante di Magnus Carlsen, per la corona mondiale, nel 2016, l'esclusione dalle massime competizioni internazionali.
La notizia è stata riportata anche dalla Tass che ricorda come, già nel febbraio 2022, pochi giorni dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, Karjakin avesse deciso di schierarsi, con una lettera aperta, dalla parte "dell'operazione militare speciale della Russia in Ucraina". Il giorno dopo, con un comunicato ad hoc, la FIDE (la Federazione Scacchistica Mondiale) condannò le parole del maestro russo e annunciò un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Il 21 marzo 2022 la commissione etica e disciplinare (EDC) dell'organismo sospese Karjakin da tutte le competizioni per un periodo di sei mesi. Uno stop che portò all'esclusione dello scacchista russo dal Torneo dei Candidati FIDE del 2022 e, di conseguenza, mandò in fumo tutte le sue possibilità di diventare nuovamente lo sfidante al trono mondiale.
This is Sergey Karjakin, a Russian chess grandmaster and 2015 Chess World Cup winner, enjoying the views of destroyed Avdiivka.
— UNITED24 Media (@United24media) March 1, 2024
Sports above politics, indeed. pic.twitter.com/si6wcJht2a
Una frattura, quella tra il mondo degli scacchi e Karjakin, che non si è rimarginata con il passare del tempo. Attualmente Karjakin ricoprirebbe, per punteggio Elo, il 13esimo posto delle classifiche mondiali, ma la sua posizione è ritenuta inattiva poiché non ha giocato nessuna partita nell'ultimo anno. Pur non essendo più sotto un regime di squalifica, non c'è alcun torneo, a parte quelli organizzati in madrepatria, che voglia invitarlo.
A gonfie vele, invece, va la sua carriera politica: oltre ad aver ricevuto da Mosca una medaglia patriottica per i suoi servigi alla causa, nel settembre 2024 è stato eletto senatore russo in rappresentanza della Crimea annessa. In più, nel suo canale Telegram da quasi 25mila iscritti, Karjakin continua a fare propaganda per Putin. Ed è proprio in quel canale che è arrivata la sua risposta ironica alla presa di posizione di Bruxelles: "È triste che non mi abbiano incluso prima (nella lista dei sanzionati, ndr). Sono felice di lavorare per il bene del mio Paese e della sua gente".
Nel nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, l'Unione Europea ha imposto restrizioni a numerose banche, organi di informazione e strutture militari. Il totale dei soggetti colpiti è di 48 persone e 35 entità di diversa natura. La mossa di Bruxelles, scrive la Tass "segue i recenti progressi nel ripristino delle relazioni tra Russia e Stati Uniti, dopo un incontro tra alti funzionari russi e americani a Riad, in Arabia Saudita, all'inizio del mese".