AGI - In un edificio neoclassico di Atene, nella strada più antica di uno dei quartieri più antichi del mondo occidentale, i residenti si sono riuniti la scorsa settimana con molte preoccupazioni.
Tra i punti all'ordine del giorno c'erano l'inquinamento acustico, la congestione del traffico e altri problemi moderni, ma ce n'era uno che è stato accolto con immediato sollievo: Haris Doukas, sindaco della città, aveva deciso di istituire una task force per salvare Plaka, l'antico quartiere nel cuore del centro storico della capitale.
“Era la notizia che tutti volevamo sentire”, dice Lydia Carras, presidente della Società per l'ambiente e il patrimonio culturale Ellet, nei cui locali si riuniscono spesso i residenti. “Finalmente vengono prese delle misure”.
Per Carras, che ha fondato l'associazione per la tutela del patrimonio 50 anni fa con il defunto marito armatore anglo-greco Costas, si tratta di una battaglia che ricorda vecchie lotte. Più di quattro decenni dopo che il “quartiere degli dei” è sopravvissuto all'invasione di locali notturni e bar con terrazza, la sua scoperta da parte di investitori e società immobiliari globali, sta nuovamente rappresentando una minaccia esistenziale. Sull'onda del boom turistico, interi edifici sono caduti preda dell'industria degli affitti a breve termine e di Airbnb.
I pochi negozi di prossimità che hanno resistito sono, come i residenti, sull'orlo dell'estinzione. “La Plaka deve essere protetta perché è così unica”, afferma Carras. “Grazie a speciali leggi è stata salvata tanti anni fa. La realtà ora è che i residenti se ne vanno e non solo perché le leggi vengono violate; la folla, il rumore, il caos hanno reso la loro vita insopportabile”.
I visitatori, ha detto, non vogliono sperimentare “scenografie senza vita”, ma aree abitate che si sentano autentiche e reali. “Questo è un piccolo quartiere. È stato costruito per i residenti, non per quello che vediamo oggi”.
Nel 2025 previsti 10 milioni di visitatori
Le proiezioni sugli arrivi di turisti sono a dir poco entusiasmanti, a riprova del fatto che Atene non è più un pit-stop per i viaggiatori in viaggio verso le isole. Ma le previsioni, a fronte di picchi record, sono anche piene di rischi.
Quest'anno si prevede che 10 milioni di visitatori, due milioni in più rispetto al 2024, scenderanno nella capitale, molti dei quali per i city break che l'hanno resa così popolare. Se solo una parte si dirigerà verso Plaka, ci sarà una “pressione intollerabile” sulla sua labirintica rete di vicoli e strade.
“Dei 35 milioni di turisti che la Grecia si appresta ad accogliere, 10 milioni, quasi pari all'intera popolazione greca, visiteranno Atene”, afferma. “Per la prima volta saremo la prima destinazione greca, ma non è sostenibile. La Plaka, in particolare, è sovrasaturata. Non si può andare avanti”.
Un recente studio sulla “capacità di carico”, commissionato dal Comune e redatto dall'Università del Pireo, ha esortato le autorità a prendere provvedimenti immediati se Atene vuole evitare di diventare vittima del suo stesso successo.
“Non c'è un giorno da perdere. Dobbiamo agire se non vogliamo diventare la prossima Barcellona, ed è per questo che la task force, con il supporto della polizia municipale, avrà a disposizione tutti i servizi”, ha spiegato Doukas, professore di politica energetica prima che il partito di centro-sinistra Pasok lo candidasse.