AGI - Sono stati liberati i tre ostaggi in mano di Hamas. Si tratta dell'israelo-argentino Iair Horn, 46 anni, e il russo-israeliano Sasha Troufanov, 29 anni, sono stati tenuti prigionieri da Hamas mentre la Jihad Islamica ha avuto nelle sue mani l'israelo-statunitense Sagui Dekel-Chen, 36 anni. Erano stati tutti rapiti nel kibbutz Nir Oz. Rimangono nelle mani di Hamas ancora 76 ostaggi.
Prima della consegna, la delegata della Croce Rossa è stata fatta salire sul palco e ha firmato i documenti che un miliziano di Hamas le ha porto. Sullo stesso palco sono stati fatti salire anche i tre che, accanto a miliziani armati, hanno brevemente parlato al microfono uno dopo l'altro, in una cerimonia di pochi minuti ben studiata e meno caotica delle precedenti occasioni. Horn, Troufanov e Dekel-Chen sono poi stati fatti salire sui mezzi della Croce Rossa.
Buses carrying 333 Palestinian prisoners freed from Israeli jails have arrived at the European Hospital in southern Gaza's Khan Younis, where they were greeted by a jubilant crowd. pic.twitter.com/gqmzdGAWN5
— Al Jazeera English (@AJEnglish) February 15, 2025
Il convoglio di bus con 333 prigionieri palestinesi liberati da Israele è arrivato a Khan Younis, nel sud di Gaza, poco dopo le 12:30 ora italiana. Le immagini dell'arrivo dei detenuti, accolti come sempre da una folla, sono state trasmesse da al Jazeera.
Red Cross vehicles arriving at the hostage release site. pic.twitter.com/EU4d0JnEUx
— Jonathan Sacerdoti (@jonsac) February 15, 2025
Chi sono gli ostaggi liberati
Tutti uomini, tutti con doppia nazionalità e tutti rapiti al kibbutz di Nir Oz i tre ostaggi liberati oggi da Hamas e Jihad Islamica, nel sesto scambio di prigionieri previsto dall'accordo di tregua. Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco il 19 gennaio, sono stati rilasciati 19 ostaggi israeliani o con doppia nazionalità, oltre a cinque ostaggi thailandesi fuori dall'intesa.
In totale, la prima fase dell'accordo, che durerà sei settimane, prevede la restituzione di 33 ostaggi, di cui otto dichiarati morti, in cambio di circa 1.900 palestinesi detenuti da Israele, di cui 369 liberi oggi.
Ecco chi sono i tre uomini che hanno potuto riabbracciare oggi le proprie famiglie.
- Sacha Troufanov, russo-israeliano, ha compiuto 29 anni in prigionia. Era stato rapito il 7 ottobre 2023 insieme alla sua compagna Sapir Cohen, alla madre Elena Troufanov e alla nonna Irena Tati, tutte rilasciate durante la prima tregua del novembre 2023. Il padre, Vitali, è stato invece ucciso durante l'attacco. La famiglia Troufanov è emigrata dalla Russia a Israele alla fine degli anni '90.
- Yair Horn, israelo-argentino, 46 anni, è stato rapito nella sua casa nel kibbutz Nir Oz insieme al fratello Eitan Horn (38 anni), che era andato a trovarlo. Era tra le 33 persone in attesa di liberazione prioritaria perché malato di diabete.
Prima della sua cattura, Yair Horn, che lavorava nell'edilizia, era molto coinvolto nella vita del kibbutz, organizzava feste ed era responsabile del pub. La famiglia Horn è emigrata dall'Argentina anni fa, secondo la stampa israeliana.
- Sagui Dekel-Chen, 36 anni, israelo-americano, era stato prelevato mentre cercava di proteggere la moglie incinta e le due figlie, e tenuto prigioniero dalla Jihad Islaica. Dopo la sua cattura, sua moglie Avital ha dato alla luce la loro terza figlia, chiamata Shahar, Alba, in ebraico, nel dicembre 2023. Rinomato tuttofare, Sagui è anche un musicista dilettante. È figlio di un professore di storia all’università Ebraica di Gerusalemme.
Sondaggio: 61% israeliani è favorevole alla seconda fase dell'accordo
La maggioranza degli israeliani è favorevole a mantenere l'accordo di tregua con Hamas per garantire il rilascio dei restanti ostaggi, piuttosto che riprendere la guerra. È quanto emerso da un sondaggio diffuso dall'emittente pubblica Kan, di cui riferisce il Times of Israel.
Il 61% degli intervistati ha risposto che Israele dovrebbe continuare con la seconda fase, il 18% ha risposto che Israele dovrebbe tornare alla guerra e il 21% non ha preso posizione.
Netanyahu: "Merito anche di Trump"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha esultato per la liberazione di altri tre ostaggi questa mattina, merito, ha detto, anche del presidente americano Donald Trump.
"Anche questa settimana Hamas ha tentato di violare l'accordo e creare una falsa crisi con false accuse", ha dichiarato Netanyahu, secondo quanto riportano i media israeliani.
Il rilascio degli ostaggi, ha spiegato, si deve al sostegno del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e alla "concentrazione delle nostre forze nella Striscia e alle dichiarazioni chiare e inequivocabili del presidente Trump".
Ora "stiamo lavorando in pieno coordinamento con gli Stati Uniti per liberare tutti i nostri ostaggi, vivi e morti, il prima possibile, e ci stiamo preparando con la massima intensità per ciò che verrà dopo, in tutti i sensi", ha avvertito Netanyahu.
Mosca ringrazia Egitto e Qatar per liberazione Troufanov
Mosca ha ringraziato i palestinesi, l'Egitto e il Qatar il contributo alla liberazione dell'ostaggio russo-israeliano Alexander Troufanov, uno dei tre prigionieri rilasciati oggi da Hamas.
"Siamo grati alla parte palestinese e ai nostri partner qatarini ed egiziani per il loro aiuto nel favorevole esito di questo caso. Vorremmo sottolineare che liberare i nostri connazionali dalla prigionia è stato e rimane la nostra priorità", ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in una nota
Ora l'obbiettivo è "il pronto ritorno a casa del nostro altro connazionale rimasto a Gaza, [Maxim] Kharkin, nato nel Donbas", ha aggiunto Zakharova.