AGI - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha insistito sul fatto che Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi entro il 15 febbraio a mezzogiorno e ha affermato che la sua minaccia di scatenare "l'inferno" su di loro è stata la ragione per cui i rilasci sono ripresi come parte dell'accordo di cessate il fuoco. "Ho detto alle dodici di sabato e all'improvviso due giorni fa hanno detto: rilasceremo di nuovo gli ostaggi. Ma tutto questo è iniziato perché hanno detto che non avrebbero rilasciato più ostaggi e ieri hanno detto che lo avrebbero fatto. Penso che dovrebbero rilasciarli tutti", ha detto dallo Studio Ovale.
Martedì Trump ha minacciato di scatenare "l'inferno" contro Hamas se non saranno ripresi i rilasci degli ostaggi previsti dall'accordo di pace mediato da Stati Uniti, Qatar ed Egitto a gennaio in cambio del rilascio dei prigionieri palestinesi. Trump ha aggiunto che "tutti" gli ostaggi dovrebbero essere rilasciati, cosa che ha ribadito oggi, senza chiarire quali sarebbero state le conseguenze di tale inosservanza.
Hamas ha annunciato che intende liberare nelle prossime ore il russo-israeliano Sasha (Alexander) Trufanov, Sagui Dekel-Chen, cittadino israeliano-americano, e l'ostaggio israeliano di origine argentina Iair Horn. Israele, da parte sua, ha minacciato di riprendere la guerra a Gaza se Hamas non rilascerà gli ostaggi sabato, senza chiarire quanti siano, approfittando dell'ambiguità del messaggio di Trump. "Ho visto le ragazze che sono state trattate molto male. Non sapete cosa è successo a loro, ma io sì. Sono state trattate davvero male, ma quelle che verranno dopo sembreranno molto peggiori. Penso che le più sane di mente stiano prendendo il comando per prime", ha detto Trump, che ha ripetuto più volte che Hamas aveva cambiato idea grazie al suo avvertimento di martedì.