AGI - Los Angeles continua a bruciare. Sono ormai 10 le vittime accertate delle fiamme che stanno devastando la metropoli californiana e sono 180mila le persone costrette a lasciare le proprie case. Secondo alcune stime, i costi del disastro avrebbero già superato i 135 miliardi di dollari, cifra che rende l'impatto degli incendi il più costoso della storia degli Stati Uniti. L'enorme cifra è legata anche al valore delle abitazioni finite in cenere, molte delle quali dimore di lusso appartenenti a stelle di Hollywood, tra le quali Mel Gibson è solo l'ultima ad aver annunciato che la sua villa è stata distrutta. Uno dei due maggiori roghi in corso sta infatti divorando il lussuoso quartiere di Pacific Palisades, tra Malibu e Santa Monica, sede di magioni multimilionarie di proprietà di attori e rockstar. Gli elicotteri hanno scaricato acqua sull'area ma non sono riusciti ad arginare il fuoco che continua a essere alimentato dalla forza dei venti. Non è ancora stato contenuto nemmeno il secondo grande incendio, quello che sta bruciando Altadena. Un altro focolaio è scoppiato ieri pomeriggio nei pressi di Calabasas e del ricco quartiere di Hidden Hills, dove vive la star Kim Kardashian.
Danni e sciacalli
Migliora invece la situazione a Hollywood, dove è stato ritirato ieri l'ordine di evacuazione ed è prevista oggi (10 gennaio) la riapertura degli Universal Studios. Le riprese di diversi film e serie sono state interrotte e le nomination agli Oscar sono state posticipate di due giorni, al 19 gennaio. Secondo i vigili del fuoco, le case distrutte sono oltre 10mila e gli ettari bruciati sono più di 14mila. La società privata Accuweather, riporta la Bbc, sostiene che il conto dei danni abbia già superato i 135 miliardi di dollari e possa arrivare a 150 miliardi. Sarà molto alto anche il conto da pagare per le compagnie di assicurazione che, secondo una stima di Morningstar e JP Morgan, dovranno sopportare perdite per 8 miliardi di dollari.
Oltre alla furia delle fiamme, le autorità devono affrontare anche gli sciacalli che stanno approfittando della confusione. Lo sceriffo della contea di Los Angeles, Robert Luna, ha dichiarato un coprifuoco notturno per scoraggiare i saccheggi e annunciato che la Guardia Nazionale è stata chiamata a pattugliare le aree colpite. Personale che fa parte di un più ampio schieramento di mille agenti statali messo in campo dal governatore Gavin Newsom.
Le previsioni
L'allerta meteo durerà fino a oggi e "resta probabile lo sviluppo di incendi significativi", ha avvertito il sindaco di Los Angeles, Karen Bass, che ha parlato di una situazione "senza precedenti". Le raffiche che nei giorni scorsi avevano raggiunto i 160 chilometri all'ora, trascinando braci per chilometri, si sono calmate. Ma il vento non è scomparso e le colline restano estremamente secche: le condizioni rimangono "critiche", secondo le autorità.
"Il cambiamento climatico è una realtà", ha ribadito il presidente Usa, Joe Biden, che il 20 gennaio cederà il potere al suo successore, Donald Trump. Il prossimo presidente ha posizioni scettiche sul cambiamento climatico e dalla sua rete sociale, Truth, ha continuato a lanciare bordate contro Newsom e Bass, accusati di "incompetenza". I venti caldi e secchi di Santa Ana sono una caratteristica classica degli autunni e degli inverni californiani, ma quest'anno hanno raggiunto un'intensità che, secondo i meteorologi, non si vedeva dal 2011. Anche le fiamme divampano con una violenza mai vista a causa degli otto mesi di siccita' seguiti a due anni molto piovosi, che avevano fatto crescere una vegetazione rigogliosa la quale, seccatasi, ha fornito al fuoco un'enorme quantità di carburante.