AGI - Nessuno ha preso sul serio l'ipotesi, per la verità ventilata con una certa energia, dell'annessione del Canada agli Stati Uniti, ma qualcuno si è posto l'interrogativo di cosa accadrebbe - perlomeno dal punto di vista politico - se accadesse davvero. E, ha scoperto Politico.com, ai repubblicani non converrebbe sostenere con tanto entusiasmo questo scenario. I democratici ne trarrebbero un notevole vantaggio, con il nuovo grande stato del Canada che fungerebbe da seconda California, un enorme stato 'blu' che otterrebbe decine di seggi alla Camera e creerebbe un enorme vantaggio democratico nel Collegio elettorale.
Il Canada sarebbe solidamente democratico e un sondaggio fatto prima delle presidenziali svelava che i canadesi, potendo votare, si sarebbero schierati in massa con Kamala Harris rispetto a Trump.
Con il Canada assicurato, i democratici avrebbero bisogno di vincere solo due stati chiave nelle elezioni presidenziali del 2028, anche se ciò non gli assicurerebbe la Casa Bianca: Trump avrebbe comunque sconfitto Harris nel 2024 anche con il Canada nell'unione, dal momento che ha perso ogni stato chiave.
In Senato le cose sarebbero più semplici: il Canada otterrebbe due senatori e, data la sua politica complessivamente liberale, non c'è dubbio che sarebbero democratici. Ciò ridurrebbe leggermente il margine dei repubblicani rispetto all'attuale Congresso: ci sarebbero 53 senatori repubblicani contro 49 democratici.
Alla Camera sarebbe più complicato: se restasse con 435 membri, la ripartizione darebbe al Canada 45 seggi. Sarebbe solo uno in meno della California, che ne avrebbe 46. In totale, 31 stati perderebbero seggi a favore del Canada: sei dalla California, quattro dal Texas; tre dalla Florida e due ciascuno da New York, Illinois, Pennsylvania e North Carolina. Una ventina ne perderebbero uno ciascuno. Ciò aumenterebbe quasi sicuramente i numeri dei democratici alla Camera, ma e' impossibile sapere in quale misura, a causa della riorganizzazione dei distretti.
Lo spostamento dei seggi della Camera in Canada significherebbe anche un cambiamento significativo nel Collegio elettorale, rimodellando le elezioni presidenziali. In questo momento, gli stati blu rappresentano 226 voti elettorali, gli stati rossi 219 e i sette campi di battaglia (Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Carolina del Nord, Georgia, Nevada, Arizona) ne hanno 93. Con i 47 voti elettorali del Canada (45 seggi della Camera + 2 senatori), i democratici entrerebbero in un'elezione con 253 seggi, i repubblicani ne avrebbero 202 e ce ne sarebbero 85 in palio.
Il candidato democratico avrebbe bisogno solo di 18 voti elettorali per arrivare a 271 e ottenere la maggioranza di quelli che ora sono 540 voti nel Collegio elettorale. Ciò richiederebbe un minimo di soli due campi di battaglia, mentre i repubblicani dovrebbero vincerne almeno cinque: uno svantaggio scoraggiante, ma non insormontabile. Trump, dopotutto, avrebbe comunque vinto. E se la Groenlandia diventesse il 52esimo stato... sarebbe tutta un'altra storia.