AGI - La tensione sale in Venezuela dove il prossimo 10 gennaio si insedierà formalmente per un nuovo mandato il presidente Nicolas Maduro. Il governo ha schierato 1.200 soldati in tutto il paese con l'obiettivo di "garantire la pace" in vista della giornata ad alto rischio. Rischio che si fa più concreto: l'oppositore Gonzalez Urrutia, esiliato in Spagna da settembre, ha assicurato che tornerà in Venezuela per l'inaugurazione e per questo ha chiesto ai cittadini di assumere "insieme l'impegno" per far rispettare il "mandato" elettorale. Del resto Gonzalez ha appena cominciato un tour regionale in cerca di sostegno da parte dei leader dei paesi vicini, di cui alcuni hanno interrotto i rapporti diplomatici col Venezuela di Maduro o sono ai ferri corti col controverso leader chavista.
Gonzalez si trova in Argentina, prima tappa di un tour che lo porterà anche in Uruguay, Panama e Repubblica Dominicana. A Buenos Aires incontrerà il presidente ultraliberale Javier Milei. L'oppositore - che si considera il legittimo vincitore delle presidenziali dello scorso anno - cerca di raccogliere consensi per il suo obiettivo di assumere la presidenza del Venezuela il 10 gennaio. Su Gonzalez pende una taglia da 100 mila dollari offerta dal governo Maduro, a titolo di ricompensa per informazioni in grado di portare alla sua cattura.
"Garantiremo la pace del Paese, daremo sicurezza al popolo, garantiremo che il 10 gennaio presti giuramento il presidente, il 10 prestiamo giuramento con lui", ha detto il colonnello Alexander Granko Arteaga, membro della Direzione generale del controspionaggio militare (Dgcim), in un video pubblicato su Instagram dal Comando operativo strategico delle Forze armate nazionali bolivariane (Ceo-Fanb). "Garantiremo la pace, qui la nostra rivoluzione, il nostro paese è minacciato, abbiamo sviluppato operazioni contro i mercenari, hanno dato risultati fruttuosi e quest'anno non farà eccezione", ha aggiunto la stessa fonte.
Il presidente Nicolas Maduro ha ribadito che il 10 gennaio si recherà nella sede del Parlamento, controllato dal chavismo, per prestare giuramento come presidente rieletto per altri sei anni, dopo che il Consiglio elettorale nazionale (Cne) lo ha proclamato vincitore delle elezioni del 28 luglio.
Nel frattempo, la maggioranza dell'opposizione, raggruppata nella Piattaforma unitaria democratica (Pud), ha denunciato questo risultato come fraudolento e ha insistito sul fatto che il suo candidato, Edmundo Gonzalez Urrutia, è stato il vero vincitore delle elezioni presidenziali.
Il 2 gennaio la polizia venezuelana ha offerto una ricompensa di 100 mila dollari a chiunque sappia dove si trovi Gonzalez Urrutia, secondo una pubblicazione condivisa da diverse istituzioni tramite Instagram. "Chiunque sappia dove si trova deve presentarlo all'ordine del Pubblico Ministero (Deputato, Procura)", si legge in un'immagine pubblicata dal Corpo di Investigazione Scientifica, Criminale e Penale (Cicpc) e dalla Polizia Nazionale Bolivariana (Pnb)sul suo canale social, dove inizialmente veniva offerta una ricompensa di 500 mila dollari, che pochi minuti dopo veniva abbassata a 100 mila.
Nell'immagine appare il volto di Gonzalez Urrutia con la scritta "Ricercato": l'oppositore è accusato dei reati di "complicità nell'uso di atti violenti contro la repubblica, usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti, legittimazione di capitali, ignoranza delle istituzioni dello Stato, incitamento alla disobbedienza alle leggi, associazione a delinquere".