AGI - L'agenzia dell'Onu per gli affari umanitari ha riportato la notizia della morte a Gaza di un bambino di un mese a causa dell'ipotermia in una zona assediata dall'esercito israeliano. "È l'ottavo bambino morto per il freddo in meno di tre settimane - ha spiegato un portavoce delle Nazioni Unite - queste morti si potevano evitare, fornendo alle famiglie materiale per proteggere i bambini". Il piccolo, Yousef Ahmad Kalloub, aveva 35 giorni. Si trovava, secondo i media locali, nella zona centrale di Gaza. Il nome è stato fornito dal ministero della Sanità palestinese controllato da Hamas.
L'ondata di freddo e pioggia ha peggiorato in modo drammatico la situazione a Gaza per centinaia di migliaia di profughi palestinesi, molti dei quali vivono in accampamenti. Oltre al freddo, a mettere a rischio la vita dei neonati è la mancanza di cibo che non permette alle madri di allattare i figli. Il caso simbolo è stato quello di Aisha al-Qassas, nata il 28 novembre in piena guerra, e portata all'ospedale di Khan Younis il 19 dicembre per un controllo, visto che appariva denutrita e molto debole. Poche ore dopo, con l'abbassamento repentino della temperatura, Aisha, il cui nome significa "vita", è morta. I genitori hanno raccontato di averla vista diventare un "pezzo di ghiaccio".