AGI - I ministri degli Esteri di Francia e Germania, Jean-Noel Barrot e Annalena Baerbock, sono a Damasco per una prima visita congiunta ad alto livello. I due ministri incontreranno insieme il nuovo leader siriano Ahmad al-Chareh, detto Al-Jolani, a capo della coalizione guidata da islamisti radicali che ha spodestato il presidente Bashar al-Assad l'8 dicembre.
La Germania vuole aiutare la Siria a ridiventare "una casa sicura per tutti i suoi abitanti" e "uno Stato funzionale, con il pieno controllo del suo territorio", ha dichiarato Baerbock. "Nonostante tutto lo scetticismo" che circonda gli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), alla guida della coalizione che ha rovesciato Bashar al-Assad all'inizio di dicembre, "non dobbiamo perdere l'occasione di sostenere il popolo siriano in questo importante momento crocevia", ha sottolineato il capo della diplomazia tedesca da Berlino.
"Un nuovo inizio"
Barrot ha precisato che la visita congiunta è "sotto mandato dell'Unione europea". In un post su X, il capo della diplomazia francese evidenzia che "insieme, Francia e Germania sono al fianco del popolo siriano, in tutta la sua diversità". Barrot ha precisato che i due paesi vogliono "promuovere una transizione pacifica ed esigente al servizio dei siriani e per la stabilita' regionale". Il ministro francese ha iniziato la sua visita con un incontro con i rappresentanti religiosi della comunità cristiana, preoccupati per l'arrivo degli islamisti al potere. "Il mio viaggio di oggi, con il mio omologo francese e a nome dell'Ue, è un chiaro segnale ai siriani: un nuovo inizio politico tra Europa e Siria, tra Germania e Siria è possibile", ha affermato Baerbock, al momento della partenza da Berlino. "È con questa mano tesa, ma anche con le chiare aspettative dei nuovi leader, che oggi andiamo a Damasco", ha aggiunto.
La Francia aveva già inviato emissari alle nuove autorità il 17 dicembre e la bandiera tricolore sventola ora sulla sua ambasciata, che era stata chiusa nel 2012. La Germania, la cui ambasciata è chiusa da 12 anni, aveva inviato lo stesso giorno degli emissari per stabilire contatti con le autorità di transizione, i cui primi passi al potere vengono osservati con cautela. Parigi ospiterà a gennaio un incontro internazionale sulla Siria, dopo una riunione simile a dicembre tra ministri e funzionari americani, europei, arabi e turchi.
Durante la sua prima visita a Damasco, il capo della diplomazia francese ha espresso la speranza di vedere "una Siria sovrana, stabile e pacifica". "È una speranza reale, ma è una speranza fragile", ha aggiunto il ministro, che si trova nella sede dell'ambasciata francese nella capitale siriana. Barrot e Baerbock hanno visitato la prigione siriana di Saydnaya, emblema degli abusi commessi durante il regime dell'ex presidente Bashar al-Assad.