AGI - Gazprom riduce il volume di gas verso l'Europa a 37,2 milioni di metri cubi alla vigilia della scadenza dell'accordo di transito che ha consentito l'afflusso nel continente europeo attraverso l'Ucraina. Lo fa sapere il colosso energetico russo, che da domani potrebbe ridurre a zero le forniture di gas all'Europa per via ucraina, come sembra confermato dai dati dell'operatore ucraino Ogtsu. L'1 gennaio 2025 scade infatti il contratto quinquennale che Kiev ha rifiutato di rinnovare a causa del perdurare della guerra, rinunciando così a 800 milioni di dollari l'anno in royalties, come rileva la Reuters. Gazprom, da parte sua, perderà quasi 5 miliardi di dollari di vendite di gas all'Europa.
A fare maggiormente le spese del taglio russo saranno alcuni paesi come la Slovacchia e, soprattutto, la Moldavia. Gazprom ha infatti ribadito l'annuncio fatto nei giorni scorsi in base al quale, da domani, Chisinau non ricevera' piu' le forniture di gas che vengono convogliate verso la Transnistria e lì trasformate in energia elettrica a basso costo. La motivazione ufficiale di questa decisione sono i debiti insoluti da parte moldava.
La Russia usa l'energia come un'arma politica", ha commentato su Facebook un paio di giorni fa il primo ministro moldavo Dorin Recean, il quale è tornato all'attacco nelle ultime ore con un commento sul social dal quale si intuisce una volontà di nazionalizzare Jsc Moldovagaz, la società energetica che gestisce il gas e che è detenuta al 50% da Gazprom. "Abbiamo chiesto al ministro della Giustizia di rivedere la legislazione sulle nazionalizzazioni, per poter recuperare i beni strategici sequestrati con la forza e con il ricatto", ha scritto Recean su Facebook.
L'Ue: lo stop era previsto, siamo preparati
"L'interruzione del flusso di gas attraverso l'Ucraina il primo gennaio era prevista e l'Ue è preparata per affrontarla", rende noto una portavoce della Commissione europea. "La Commissione, in coordinamento con gli Stati membri, lavora da più di un anno specificamente per preparare uno scenario senza gas russo in transito attraverso l'Ucraina a partire dal primo gennaio 2025 e per garantire che siano disponibili forniture alternative per gli Stati membri interessati", spiega. "L'infrastruttura europea del gas è sufficientemente flessibile da fornire gas di origine non russa all'Europa centro-orientale tramite rotte alternative. È stata rafforzata con nuove significative capacita' di importazione di Gnl dal 2022. La sicurezza dell'architettura dell'approvvigionamento di gas dell'Ue è stata rafforzata negli ultimi due anni, anche con misure di efficienza energetica e sviluppo delle energie rinnovabili", conclude la portavoce.