AGI - Donald Trump dovrà pagare cinque milioni di dollari alla scrittrice Elizabeth Jean Carroll che lo aveva accusato di averla aggredita sessualmente in un grande magazzino di New York nel 1996.
La donna, oggi 81enne, ha rivelato lo stupro in un libro pubblicato nel 2019 e il miliardario, che il 20 gennaio giurerà da 47esimo presidente degli Stati Uniti, l'aveva attaccata definendola una "pazza" interessata solo a mettere in piedi un "business basasto sulle falsità". Ma il 9 maggio 2023, il tribunale civile federale di Manhattan aveva ritenuto Trump responsabile di violenza sessuale e lo aveva condannato al pagamento di cinque milioni di dollari di danni: due per la violenza sessuale e tre per i commenti diffamatori fatti nel 2022. Trump aveva presentato ricorso contro il verdetto, ma secondo la corte d'appello "non ha dimostrato che la corte abbia commesso in primo grado un errore nelle sue decisioni".
Carroll, che è stata soprattutto editorialista della rivista Elle negli Stati Uniti, ha ottenuto il 26 gennaio dal tribunale civile federale di New York l'enorme somma di 83,3 milioni di dollari per essere stata diffamata da Trump in un altro caso separato, oggetto di appello.
Da quando è stato rieletto il 5 novembre, l'orizzonte giudiziario di Trump si è quasi completamente schiarito con l'abbandono dei procedimenti penali federali, in particolare per quanto accaduto dopo la sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del novembre 2020. Ma è stato condannato penalmente a New York per i pagamenti con cui aveva comprato il silenzio della pornostar Stormy Daniels prima delle elezioni presidenziali del 2016.