AGI - Cecilia Sala "sta bene" ma "non è possibile ora stimare i tempi di una liberazione e di un rientro" in Italia. Questi sono gli ultimi aggiornamenti sul caso della giornalista, arrestata e detenuta in Iran dallo scorso 19 dicembre, da parte del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Intervenuto a "Zona Bianca', su Rete 4, il leader di Forza Italia ha ribadito l'impegno del governo italiano nella mediazione con Teheran: "Faremo di tutto per riportarla a casa".
La giornalista italiana, collaboratrice di Chora Media e de Il Foglio, è trattenuta in una cella senza che ancora siano state formulate accuse formali. Tajani ha fatto il punto: "È una ragazza forte ed è una giornalista esperta, è stata confortata dalla nostra ambasciatrice e spera di essere liberata il prima possibile", ha affermato il ministro sottolineando che le condizioni di detenzione di Sala sono migliori di quelle che aveva sopportato nel 2022 la blogger romana Alessia Piperno, che era stata detenuta nella stessa struttura, il carcere di Evin. Ad esempio, ha spiegato il ministro, "Sala è in cella da sola".
Tra le tante opzioni disponibili, l'Italia sta anche valutando se ci sono i presupposti per l'estradizione di Mohammad Abedini, il cittadino svizzero-iraniano arrestato all'aeroporto di Malpensa lo scorso 16 dicembre in esecuzione di un mandato di cattura internazionale. Non un'operazione semplice dato che gli Stati Uniti chiedono l'estradizione di Abedini, tecnico coinvolto nel programma di droni di Teheran, perché lo ritengono coinvolto in un attentato in Giordania nel quale perirono tre soldati statunitensi. In molti ritengono che la giornalista italiana Cecilia Sala sia stata arrestata dalle autorità iraniane per ottenere, in cambio della sua liberazione, la scarcerazione di Abedini, attualmente detenuto nel carcere di Busto Arsizio. Tajani ha poi spiegato che, in ogni caso, "è una trattativa complicata, tutto è possibile", ribadendo però che è necessario il "massimo riserbo" alla luce della delicatezza della vicenda.