AGI - Il Partito socialista (Ps) francese e i Repubblicani sono pronti a negoziare con il presidente Macron per la formazione del nuovo governo, sulla base di "concessioni reciproche", dopo la caduta dell'esecutivo di Michel Barnier. Alle 12 è stato fissato un incontro all'Eliseo tra Macron e il segretario del Ps Olivier Faure, il quale ha precisato alla radio Franceinfo che il nuovo governo avrà un "contratto a tempo determinato".
"La destra non potrà scendere a nessun compromesso con la sinistra che ha tradito Blum e Clemenceau", ha intanto avvertito il ministro dell'Interno dimissionario, Bruno Retailleau. Quello di Retailleau è uno tra i nomi in circolazione per la successione a Michel Barnier a Matignon. In un post su X, Retailleau, molto a destra nelle sue posizioni, in particolare sull'immigrazione, accusa la sinistra di aver "fatto un patto con i ribelli, di essersi rifiutata di denunciare i folli eccessi dei melenchonisti dopo il 7 ottobre e di aver votato una mozione di censura irresponsabile".
Bfmtv, nomina del nuovo premier non prima di lunedì
Per l'emittente Bfmtv, il presidente Emmanuel Macron non nominerà il successore di Michel Barnier prima di lunedì, anche perché il fine settimana sarà impegnato alla riapertura di Notre Dame, con una serie di commemorazioni ufficiali. Per gli analisti politici e i media, le consultazioni in corso all'Eliseo sono "lo stesso copione di luglio" che si ripete, quando erano durate in tutto tre mesi. Tuttavia sottolineano che la situazione politica è cambiata e che ora i tempi sono molto più stretti.
Se il presidente Emmanuel Macron è pronto a lavorare con i socialisti - motivo per cui ha convocato Olivier Faure all'Eliseo - ha stabilito come linea rossa la fine della loro alleanza con gli Insoumis (Lfi, sinistra radicale) di Jean-Luc Me'lenchon. Un altro punto fermo dell'Eliseo, stabilito prima del colloquio in corso con Faure, riguarda la riforma delle pensioni che "non si tocca", come invece vorrebbe la sinistra. Nel pomeriggio Macron riceverà Les Republicains (Lr) della destra conservatrice.
Il 59% dei francesi chiede le dimissioni di Macron, "primo responsabile"
Il 46% dei francesi ritiene il presidente Emmanuel Macron primo responsabile dell'instabilità politica e il 59% ne chiede le dimissioni. I dati senza appello per il titolare dell'Eliseo emergono da un sondaggio di Odoxa-Backbone Consulting per Le Figaro, diffuso all'indomani del suo intervento televisivo successivo alla sfiducia al governo Barnier e alle dimissioni del premier.
Faure da Macron: "Ci vuole un premier di sinistra"
Poco prima di entrare all'Eliseo, il segretario del Partito Socialista, Olivier Faure, invoca "un primo ministro di sinistra". Il numero uno del Ps ha inoltre deplorato che i socialisti siano gli unici, all'interno del Nuovo Fronte Popolare, a essere stati invitati all'Eliseo. "Noto, sono sorpreso e preoccupato che il Presidente della Repubblica non abbia ancora chiamato gli ecologisti ne' i comunisti, anche se hanno espresso il desiderio di partecipare a un approccio costruttivo", ha dichiarato il primo segretario del Ps.
Caos in Francia. Gli scenari post-sfiducia nelle mani di Macron
Ai sensi dell'Articolo 50 della Costituzione "il primo ministro deve presentare al presidente della Repubblica le dimissioni del governo". Già nelle prossime ore potrebbe arrivare la nomina di un nuovo Primo Ministro, ma nulla è escluso